L'arte bianca
L'arte bianca
L'arte bianca
L'arte bianca

CROTONE «Stop alle telefonate». Circolo Ibis, Enpa e Wwf Crotone lanciano un allarme disperato: «Non più disponibili al soccorso di animali selvatici feriti, rivolgersi immediatamente alle Forze dell'ordine» e avvertono: «Fauna selvatica indifesa, strage inevitabile senza intervento immediato».

«Il Circolo per l'ambiente Ibis, l'Enpa (Ente nazionale protezione animali) sezione di Crotone e il Wwf della Provincia di Crotone – è scritto in una nota - si trovano con il cuore colmo di amarezza e profonda preoccupazione nel dover comunicare alla cittadinanza una decisione sofferta ma inevitabile: la loro definitiva impossibilità a intervenire direttamente nel soccorso di animali selvatici feriti o in grave difficoltà sul territorio provinciale».

«Nonostante l'onda crescente di richieste d'aiuto che ci raggiungono quotidianamente – comunicano le associazioni -, la legislazione vigente ci inchioda al rischio di pesanti ripercussioni legali qualora continuassimo a operare interventi diretti sulla fauna selvatica senza un formale mandato da parte degli enti preposti. Pertanto, con un senso di frustrazione e impotenza, informiamo la comunità che, a partire da oggi, non potremo più rispondere alle telefonate e alle disperate richieste di soccorso per animali selvatici in pericolo. In questi frangenti critici, è ora imperativo rivolgersi senza indugio alle Forze dell'ordine competenti, affinché siano loro ad attivare le procedure previste dalla legge».

«Ci scusiamo sinceramente con la cittadinanza per questa risoluzione drastica – spiegano le associazioni -, pienamente consapevoli del disagio e dell'angoscia che essa genererà. Siamo profondamente costernati di fronte a questa paralizzante situazione, poiché con tragica certezza prevediamo che, in totale assenza di un sistema di recupero e cura della fauna selvatica adeguatamente strutturato e pienamente operativo da parte degli enti competenti, si consumerà inesorabilmente una strage di inaudite proporzioni, con gli uccelli a farne per primi le spese, seguiti da altri innumerevoli selvatici».

«Abbiamo levato la nostra voce ripetutamente – ricordano le associazioni -, lanciando allarmi accorati alle istituzioni locali sulla gravità di questa inerzia e sull'urgenza improrogabile di adempiere ai loro sacrosanti obblighi in materia di tutela della fauna selvatica, come chiaramente sancito dalla Legge Regionale Calabria n. 9/1996 e dalla Legge Nazionale n. 157/1992. Purtroppo, i nostri appelli disperati sono rimasti assordantemente inascoltati, sbattendo contro un muro di indifferenza e negligenza».

«Non possiamo più permettere – si giustificano le associazioni - che i nostri volontari, mossi unicamente da spirito di abnegazione e amore per la natura, si espongano al concreto rischio di azioni legali per colmare le inaccettabili lacune e le colpevoli omissioni delle istituzioni. La responsabilità primaria del soccorso e della gestione della fauna selvatica ferita o in difficoltà ricade inequivocabilmente sugli enti preposti, ai quali la cittadinanza dovrà ora rivolgersi direttamente, caricandosi di un ulteriore fardello burocratico e di tempi di intervento che potrebbero rivelarsi fatali per gli animali».

«Siamo profondamente amareggiati e angosciati – stigmatizzano le associazioni - per il cupo futuro che attende la fauna selvatica del nostro territorio. La mancata azione delle istituzioni, nonostante le nostre reiterate denunce, ci porta alla dolorosa ma ineludibile conclusione che quest'anno assisteremo impotenti a una vera e propria ecatombe. La tutela legale dei nostri volontari è ora una priorità inderogabile, un baluardo necessario di fronte all'inerzia istituzionale. Tuttavia, continueremo a vigilare con la massima attenzione affinché le istituzioni si assumano finalmente le proprie responsabilità, scuotendosi da questo torpore colpevole e ponendo in essere, senza ulteriore indugio, le misure concrete e operative necessarie per scongiurare questo disastro ambientale annunciato. Il silenzio e l'inazione non sono più tollerabili: la vita della nostra fauna selvatica è appesa a un filo», concludono le associazioni.