L'arte bianca
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CROTONE Una persona Carmine Marino, 45enne di Rocca di Neto, è stato arrestato e altre cinque sono state denunciate dai carabinieri del Nas di Cosenza, accusate a vario titolo di maltrattamenti e uccisione di equini, commercio di cose pericolose per la salute e violazione di sigilli. L'arrestato è il custode giudiziario, nonché titolare di un'azienda del Crotonese, "Assocarni" di Rocca di Neto, già sottoposta a procedura fallimentare. Le persone denunciate sono: Renato Nociti, 51enne di Cassano allo Ionio; Raffaele Lagani, 52 anni di Rocca di Neto; Valentina Sorbaro, 35enne di Rocca di Neto; Alex Kenfasela, 37 anni residente a Isola Capo Rizzuto; e Aboubacar Ricane Kouruma, 34enne della Guinea e residente in Puglia.

Nel corso di un'ispezione igienico-sanitaria, infatti, i carabinieri hanno scoperto la violazione dei sigilli e l'avvenuta uccisione e macellazione di 13 cavalli, completamente sconosciuti all'anagrafe nazionale e privi della documentazione di provenienza e attestante la destinazione alla produzione di alimenti. 

Dieci esemplari erano privi di qualsiasi dispositivo di identificazione, mentre gli altri tre sono stati individuati grazie a un microchip sottocutaneo, risultando classificati come non destinabili a produzione alimentare: si trattava quindi probabilmente di animali da competizione sportiva o affezione, sottoposti in vita a trattamenti farmacologici non accertabili con conseguente grave pericolo per la salute pubblica e con l'aggravante di aver assoggettato gli animali interessati a trattamenti crudeli che ne hanno cagionato la morte.

Lo stabilimento per questo è stato sottoposto nuovamente a sequestro insieme alle attrezzature, le carni e ai veicoli utilizzati per il trasporto degli animali e la distribuzione delle carni, per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro: l'ammontare della carne sequestrata è di circa 3mila chilogrammi

Personale del servizio Veterinario dell'Asp di Crotone, chiamato ad intervenire nel corso delle operazioni, nel constatare le irregolarità accertate, ha effettuato campioni di parti anatomiche degli animali successivamente avviate alle analisi di competenza dell'Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno di Catanzaro, al fine di verificare l'eventuale presenza di zoonosi o principi attivi farmacologici, che andrebbero ad aggravare ulteriormente il quadro accusatorio

Le attività investigative proseguono per accettare l'origine, la provenienza e le modalità di approvvigionamento degli equini, nonché i canali di distribuzione delle carni clandestine. 

Sempre l'attività investigativa è stata eseguita in stretto raccordo con il procuratore della Repubblica di Crotone Domenico Guarascio e continua a inserirsi tra quegli obiettivi prioritari indicati dall'Autorità Giudiziaria che hanno come finalità quella di tutelare la salute pubblica. 

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