Scuola, Barberio: «Basta beffe, serve una vera riforma per la Calabria»
L'attacco del segretario dem di Crotone alla giunta regionale su autonomie scolastiche e reggenze: «Assurdo che i vincitori di concorso siano costretti a lasciare la propria terra»

CROTONE «In questi giorni tutto il centrodestra si è affrettato a fare gli auguri per l'avvio dell'anno scolastico. Un augurio che sa tanto di beffa se pensiamo che la stessa Regione Calabria, guidata da Roberto Occhiuto, in accordo con la provincia di Crotone, guidata da Sergio Ferrari, solo un anno fa ha varato una riforma del dimensionamento scolastico che avrebbe avuto effetti devastanti sul nostro territorio». È l'attacco del segretario provinciale del Pd di Crotone, Leo Barberio, alla giunta regionale di Roberto Occhiuto.
«Nella sola provincia di Crotone - ricorda Berberio - era previsto un taglio del 30% delle autonomie scolastiche (contro l'8% previsto dal governo nazionale), con accorpamenti assurdi come quello tra Melissa e Savelli: dal mare alla montagna in un solo istituto, costringendo docenti e personale a viaggi estenuanti e privi di logica. Una scelta che peggiorerà la qualità della didattica e il futuro delle nostre comunità. E solo grazie all'opposizione del Partito democratico e dei sindaci democratici la riforma non è stata ancora più radicale».
«Il nuovo Consiglio regionale - auspica Barberio - dovrà rimettere mano a questo tema con serietà, lavorando a una proposta di revisione che tenga conto delle specificità dei territori, dalle aree interne alle città ad alta densità».
«C'è poi un'altra questione - incalza il segretario dem - che considero inaccettabile: il tema delle reggenze. È assurdo che in Calabria aumentino i presidi reggenti mentre i vincitori di concorso siano costretti a lasciare la propria terra. Un paradosso che impoverisce la nostra scuola e che dobbiamo superare con regole chiare e giuste».
«Se il centrodestra vuole davvero difendere la scuola - conclude -, parta da qui: smetta con le passerelle e i messaggi di facciata e lavori per garantire stabilità, qualità e dignità alla scuola calabrese».