CROTONE Pacco, doppio pacco e contropaccotto. Nemmeno i grandi maestri del pacco di Forcella sarebbero riusciti a confezionare la decisione presa per realizzare l’intervento di bonifica a Crotone. Il pacco è servito.

Natale al Centro Comune di Crotone
Natale al Centro Comune di Crotone

Chi acquista a Forcella si rende conto di essere stato raggirato solo quando apre il pacco perché, al posto di una presunta tecnologia acquistata a basso prezzo, trova resti di spazzatura. Ci resta male l’acquirente, poi, quando passa la rabbia racconta come ha subito il pacco e ci ride anche lui sopra. Sul pacco subìto da Crotone, invece, non riderà mai nessuno.
La decisione assunta ieri alla Conferenza dei servizi, convocata per stabilire dove portare il milione di tonnellate di veleni custoditi attualmente nella discarica a mare della “Passeggiata degli innamorati”, mi ha fatto pensare proprio alla tecnica utilizzata dai maestri del pacco di Forcella.
A Roma, ieri, è successo che nonostante il no di Regione, Comune e Provincia di Crotone alla proposta avanzata da Eni Rewind di lasciare in città i veleni, il progetto è passato. Da anni Eni sta tentando di lasciare i veleni a Crotone e non era mai successo prima che i tre enti responsabili del territorio non venissero minimamente presi in considerazione.
C’è da indignarsi contro chi usa metodi da dittatura, a meno che le tre istituzioni non facevano parte del gruppo che ha confezionato il pacco. Sicuramente la loro posizione era genuina, ma duole molto constatare che, chi è stato eletto, conti così poco nelle decisioni che riguardano il futuro dei territori amministrati e la salute dei cittadini. Andiamo al confezionamento del pacco.
Il progetto per smaltire quel milione di tonnellate di scorie non sarebbe partito in tempi celeri se avesse riguardato tutti i rifiuti da smaltire. Non ci sono in Italia discariche che hanno il codice Cer per accogliere la quantità di rifiuti Tenorm con matrice di amianto presenti a Crotone. Decidere sullo smaltimento di tutti i rifiuti richiedeva, quindi, tempi più lunghi.
La decisione su questa tipologia di rifiuto (Tenorm con matrice d’amianto) sarà presa in una fase successiva perché la pratica è più lunga e c’è bisogno di autorizzazioni particolari. Probabilmente per i Tenorm con matrice di amianto potrebbero essere smaltiti in quella discarica di scopo all’interno del sito ex Pertusola proposta a più riprese dall'Eni. Adesso il tempo c’è e soprattutto, una volta iniziate le attività, i pochi sensibili al problema presenti a Crotone avranno abbassato la guardia.
Ieri è stato praticamente deciso di spacchettare le scorie, anche se ufficialmente le responsabilità di chiudere il cerchio sono state assegnate nelle mani di un dirigente. Anche questa procedura lascia perplessi.
Il doppio pacco prevede di smaltire nella discarica di Columbra, del gruppo Vrenna, i rifiuti più pericolosi e trasportare in discariche fuori della Calabria quelli meno pericolosi. Non c’era spazio nella discarica di Columbra per oltre 700.000 tonnellate e il progetto di ampliamento avrebbe richiesto troppo tempo e attirato l’attenzione degli ambientalisti veri.
Sì, perché ci sono anche ambientalisti a trucco (ognuno pensi quello che crede). Ecco il pacco che si materializza. I veleni più pericolosi restano a Crotone e il resto può anche prendere altre vie.
Mi sia consentita un’ultima considerazione sul popolo di Crotone e della sua provincia. La nostra popolazione, purtroppo, è festaiola e sta poco attenta alle questioni che attengono la salute e il futuro dei giovani. Sono pochi i gridi di allarme che si sono levati in questi giorni per l’annuncio della chiusura della Datel, sono nulli quelli per la mancata autorizzazione allaclinica Romolo Hospital, inesistenti (se si esclude chi fa parte del "Comitato fuori i veleni, Crotone vuole vivere" e qualche solitario politico) quelli che si sono interessati alla vicenda della bonifica.
L’eventuale chiusura della Datel e del Romolo Hospital fa perdere al territorio un’enorme quantità di posti di lavoro e la movimentazione dei veleni nell’area industriale si tradurrà nel tempo in tumori e altre gravi patologie. Questi, a Crotone, non sono considerati problemi seri. La rivolta c’è quando qualcuno mette in dubbio il calcio, le feste di piazza, la fiera, il cartellone estivo e così dicendo. Il popolo è festaiolo e non si riesce ad annullare la maledizione di Pitagora.

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