Sanità, tagli dal Piano fabbisogno del personale: Crotone fanalino di coda
Degli oltre 10 milioni previsti dal Dca dello scorso 5 dicembre per le nuove assunzioni in Calabria, destinati all'Asp pitagorica appena 393mila euro

CROTONE Anche nel nuovo Piano del fabbisogno del personale e Piani delle assunzioni delle Aziende del Sistema sanitario regionale calabrese, approvato lo scorso 5 dicembre, Crotone risulta essere il fanalino di coda. Il documento assegna un budget integrativo per le nuove assunzioni.
L’importo totale di 10.109.783 euro viene così distribuito: Asp Crotone 393.631 euro, Asp di Vibo Valentia 687.819 euro, Asp di Cosenza 2.203.806 euro (a Cosenza c’è anche Azienda ospedaliera con 866.803), Asp Catanzaro 1.188.756 euro (Aou Dulbecco 1.583.143 euro), Asp Reggio Calabria 1.771.340 euro (AO Gom 1.014.484). Le somme rimanenti sono assegnate ad Azienda zero (400.000 euro).
In totale il personale dipendente di tutto il sistema sanitario calabrese, nell’anno che si chiude, è costato un miliardo 202 milioni e 974.360 euro. Il budget assunzionale integrativo rappresenta una piccola goccia anche se si tratta di oltre dieci milioni di euro per tutta la Calabria.
La somma destinata al pagamento del personale dipendente dell'Asp di Crotone, invece, risulta essere quasi di 100 milioni di euro complessivamente. Con circa 400mila euro aggiuntivi, rinvenienti da questo ulteriore budget, non si può fare molto di più di quello che sinora è stato fatto, cioè quasi niente.
Con questa cifra potranno essere assunti al massimo tre nuovi medici. Nemmeno il solletico, perché solo all’ospedale i pensionamenti sono stati davvero tanti negli ultimi anni. I medici che lavorano a Crotone, appena si apre una finestra (si buttano), vanno in pensione.
La situazione lavorativa è complessa e non offre gratificazioni. Meglio andare in pensione e magari lavorare per le strutture private. In questa situazione di forte carenza dei medici, poco o niente, riescono a fare i commissari nominati dalla Regione.
C’è anche da dire che i commissari di Crotone, negli ultimi anni quelli della gestione Roberto Occhiuto, sono rimasti in carica meno di un anno. Nemmeno il tempo di comprendere appieno lo stato delle cose e sono andati via. Prima di lasciare Crotone tutti hanno proposto alla Regione l’approvazione dell’Atto aziendale.
Fonti sindacali dicono che così si sarebbero garantito il premio di produzione. Una bella somma che si aggiunge a quello che già percepiscono per l’incarico. I soldi per queste operazioni si trovano. Non si trovano per ampliare le offerte sanitarie nelle strutture pubbliche.
Sembra, quindi, che nonostante non siano entrati in funzione gli Atti aziendali, producono benefici per coloro che intanto li hanno proposti. L’ultimo atto aziendale approvato risale alla gestione di Sergio Arena (anno 2016). Gli altri atti proposti sono diventati carta straccia da riciclare perché non utilizzabile per altri usi.
Quanto è costato questo riciclaggio? Lo dovrebbero spiegare all’utenza che paga il ticket e che vede ridursi sempre più, nonostante i tanti annunci, il servizio sanitario in proprio favore. Bisognerebbe recuperare un tantino di onestà intellettuale e spiegare perché ancora non è stato aperto il servizio di Emodinamica da tutti annunciato come prossimo e in fase di realizzazione.
Chi va via non ha bisogno di alibi. Molto probabilmente non avrà bisogno di alibi nemmeno l’attuale commissario Monica Calamai, destinata a trasferirsi in Liguria. L’annuncio dovrebbe arrivare nelle prossime ore. Si spera che almeno il resto della direzione strategica resti a Crotone, così almeno non si partirà da zero con la nomina del prossimo commissario. Senza finanziamenti (soldi) non se ne cantano messe.

