Lo sfogo di Pugliese: «Ho pagato il prezzo di essermi messo contro l’Eni»
L’ex sindaco di Crotone vuole togliersi qualche "sassolino" dalle scarpe e parla delle ragioni che lo avrebbero costretto a dimettersi dopo soli tre anni di amministrazione
CROTONE «Ho pagato il prezzo di essermi messo contro l’Eni per la vicenda della bonifica». Dopo un lungo periodo di silenzio l’ex sindaco di Crotone Ugo Pugliese vuole togliersi un sassolino dalle scarpe. Parla delle ragioni che lo avrebbero costretto a dimettersi dall’incarico di sindaco, dopo solo tre anni di consiliatura e racconta di «avere in mente un progetto di sviluppo per la città che sta morendo».
Si è dimesso dice perché l’Eni «aveva capito che era lui a coordinare gli altri enti locali nella battaglia contro un progetto di bonifica non risolutivo». È stato Pugliese a contattare il giornalista dopo avere letto il pezzo sui «ladri onesti che rubano le palle dell’albero di Natale». In quell’articolo è stato messo a nudo il fatto che tutti gli amministratori che si sono susseguiti alla guida della città hanno pensato solo alla realizzazione di opere che nulla hanno a che sparire con il rilancio economico e sociale di Crotone.
Dopo avere, con grande amarezza, ripercorso la vicenda delle sue dimissioni collocandole al rapporto conflittuale avuto con l’Eni, ha detto di avere idee precise sulle cose da fare per il futuro. Pugliese racconta che «il percorso per il rilancio» lo aveva già messo in cantiere e se non ci fosse stato il terremoto che hanno portato alle dimissioni da sindaco, «l’obiettivo sarebbe stato pienamente raggiunto». «Avevo avviato un lavoro che metteva al centro le grandi infrastrutture», ha detto Pugliese. Lo sviluppo di Crotone, «in attesa della realizzazione della nuova 106, doveva avvenire potenziando il porto e l’aeroporto».
L’uscita dall’isolamento geografico avrebbe consentito a Crotone di puntare in alto. Il sogno di Pugliese si è interrotto con le dimissioni e il suo successore, Vincenzo Voce, attuale sindaco di Crotone, «ha perso l’occasione di utilizzare la grande quantità di denaro messo a disposizione dal Pnrr per realizzare opere fondamentali per lo sviluppo di Crotone».
A questo proposito, Pugliese ha aggiunto: «L’impiantistica sportiva è destinata ai ragazzi, che appena crescono e diventano giovani vanno a cercare fortuna e lavoro in altre regioni e in altri stati». Significa che «quando i giovani vanno via restano solo gli anziani che non hanno interesse per l’impiantistica sportiva». Un’analisi che non fa una grinza perché le strutture sportive costruite con i fondi del Pnrr sono destinati negli anni a diventare cattedrali nel deserto.
Qualche esempio in questa città lo abbiamo già. Concludendo il suo ragionamento, Pugliese ha detto che «i fondi del Pnrr e gli altri arrivati nel bilancio del Comune dovevano essere impegnati soprattutto per rendere appetibile la città e il suo territorio agli imprenditori che cercano i siti giusti per effettuare i loro investimenti».

