L'arte bianca
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CROTONE Annunci che rischiano di essere interpretati come attività elettorali. Magari non sarà così, ma i tempi della firma del via libera di assegnazione di 4.207.131,81 euro a undici strutture che effettuano l’assistenza domiciliare integrata nella provincia di Crotone coincidono con quelli della campagna elettorale per l’elezione del nuovo presidente, che dovrà amministrare la Calabria per i prossimi cinque anni.

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Per un fatto di opportunità e per evitare i cattivi pensieri sarebbe stato opportuno firmare la delibera n. 443 il prossimo 7 ottobre e non l’11 settembre (ieri), come è successo. Questi soldi alle strutture private della provincia di Crotone sono stati riconosciuti proprio nel momento in cui la campagna elettorale sta vivendo il suo momento più caldo e tutti raccontano quello che vorrebbero fare o che hanno messo in moto.

Succede, quindi, che la direzione strategica l’11 settembre, in piena bagarre elettorale, firma la delibera che assegna oltre quattro milioni di euro e proroga un contratto già stipulato per il triennio 2022/2024. Questo potrebbe significare che, anche se i contratti sarebbero stati prorogati dopo il voto, le aziende interessate non avrebbero perso un solo centesimo.

Meglio fare arrivare i soldi subito? Ecco perché la tentazione di pensare ad un’operazione di tipo elettorale è molto forte. Così come è forte la tentazione di classificare gli annunci fatti oggi dalla commissaria dell’Azienda sanitaria provinciale di Crotone, Monica Calamai, come uno spot elettorale.

In una nota di oggi Calamai scrive che “l’Azienda sanitaria provinciale di Crotone, con il supporto della Regione Calabria e di Azienda Zero, conferma l’impegno per un ospedale San Giovanni di Dio più funzionale e per un sistema sanitario vicino ai cittadini, con interventi che verranno completati entro l’autunno e che pongono le basi di una sanità più equa, inclusiva e al passo coi tempi”.

In autunno cambia tutto e gli utenti della provincia di Crotone potranno curarsi all’ospedale di Crotone. Non sarà più come oggi che anche per un’analisi più approfondita si deve andare in altri territori. Annunci che erano stati già fatti dai predecessori di Calamai quali Simona Carbone e Antonio Brambilla, ma che al momento non sono stati ancora ultimati.

Gli annunci non hanno costi e non richiedono medici e infermieri per realizzarli. Calamai parla di “tre interventi strutturali in fase di completamento”. “La nuova Unità di Emodinamica, situata al piano terra accanto a Cardiologia e con una superficie di circa 300 metri quadrati, - scrive - consentirà finalmente ai cittadini di ricevere cure specialistiche senza spostarsi fuori provincia, con un significativo miglioramento della qualità e della tempestività dell’assistenza. I lavori hanno un valore di 293.136,44 euro”. L’altro intervento sarebbe “l’area poliambulatoriale, che sorgerà negli spazi antistanti l’ex pronto soccorso, per un investimento pari a 700.000 euro”.

“La Terapia Intensiva, al primo piano accanto all’attuale reparto, sarà ampliata con la ristrutturazione dei locali adiacenti, così da incrementare la capacità ricettiva e garantire un’assistenza più sicura ai pazienti critici. L’intervento ha un valore di 914.297 euro”.

Se la mente non inganna sono appunto tutti progetti avviati dai predecessori che sono arrivati al capolinea, sempre che diventeranno operativi. Se li avesse realizzati l’attuale commissario il mio amico Bartolo Villaroja avrebbe ragione a pensare che “Lady di ferro”, così chiamano Calamai in Toscana, avrebbe la bacchetta magica. Una cosa la nostra commissaria deve spigarci e cioè che fine ha fatto il progetto di allocare la dialisi nel vecchio pronto soccorso.


 

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