Danno ambientale Eni, mancano 5 milioni: governo chiarisca il perche'
CROTONE All’appello mancano cinque milioni di euro. Sono una parte della somma pagata dall’Eni per risarcire Crotone per i danni ambientali subiti. La destinazione di questi soldi è stata decisa da una sentenza del Tribunale di Milano risalente al 2012.
L’amministratore delegato di Eni Rewind, Paolo Grossi, lo scorso 9 maggio, rispendendo all’atto stragiudiziale di diffida fattogli pervenire dal Partito democratico, da Italia Viva e da Arci ha ricordato di avere versato la somma di 70 milioni di euro in ossequio alla sentenza del Tribunale di Milano.
Essendo Crotone un Sito di interesse nazionale i soldi sono stati girati alla presidenza del Consiglio dei ministri che ovviamente non può direttamente progettare e spendere i fondi. L’attuale Governo, per questa circostanza, ha nominato un commissario straordinario nella persona del generale della Guardia di finanza in pensione Emilio Errigo. Prima di lui era stata nominata, da un governo di centrosinistra, Elisabetta Belli che, per la durata del mandato (due anni), si è limitata ad espletare compiti di rappresentanza.
Errigo, invece, ha realizzato un piano che può essere o non essere condiviso, ma c’è. Sarebbe comunque auspicabile che il generale iniziasse a tenere in debita considerazione anche le aspettative dei cittadini, cosa che sinora non sembra avere fatto se non nei proclami.
Nel suo piano Errigo ha previsto di spendere 65 milioni e non 70. Non ci sono responsabilità di Errigo se all’appello mancano cinque milioni di euro. In effetti il commissario-generale ha proposto una spesa di 65 milioni di euro, perché questa è la somma che ha avuto assegnata dal Governo.
Nessuno, sino ad ora, ha spiegato la destinazione dei cinque milioni di euro mancanti e le ragioni che hanno spinto il Governo a non assegnare l’intera somma pagata dall’Eni. Sia chiaro che i cinque milioni di euro appartengono alla città che ha pagato e continua a pagare un prezzo salatissimo per la presenza di veleni prodotti in 70 anni di attività industriali. Non sono di altri.
Il danno c’è stato e lo ha riconosciuto anche il Tribunale di Milano. A questo punto la città ha il diritto di sapere dove sono andati a finire i cinque milioni di euro che mancano all’appello. Lo stesso generale Errigo, che non perde occasione per dichiarare il suo attaccamento a Crotone, dovrebbe chiarire perché non è stata assegnata l’intera somma. Cinque milioni sono tanti e la cosa non può passare inosservata.