L'arte bianca
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CROTONE Riceviamo e pubblichiamo integralmente un intervento di Pino Greco, componente del comitato “Crotone vuole Vivere. Fuori i veleni”, in merito alle notizie rigaurdanti la bonifica del Sin di Crotone.

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Lo scandalo Crotone sta finalmente cominciando a trasformarsi in Caso Crotone e come tutti i Casi una volta affrontati correttamente, vanno risolti.
Finita la campagna elettorale in coincidenza con la fine dell'estate, ridiamo visibilità alla bonifica e al conseguente risanamento ambientale di Crotone.
Questo non perché non sia accaduto nulla durante questo periodo anzi molte questioni possono rappresentare una vera e propria svolta e non bisogna perdere l'occasione o vanificare risultati faticosamente ottenuti e per niente scontati.
Primo fra tutti la non conferma della nomina del Generale Errigo a Commissario per la bonifica di Crotone. 
Ricordiamo che la nomina di un Commissario nasce da una Sentenza di Condanna da parte del Tribunale civile di Milano nei confronti di Eni per la condotta illecita nello smaltimento dei rifiuti a seguito della chiusura della fabbrica. 
Eni veniva quindi condannata al risarcimento del danno e per consentire che tutto si svolgesse in maniera efficace si nominò un Commissario con decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri. 
È noto a tutti come il ruolo del Commissario non è andato nella direzione prevista, anzi dopo l'immobilismo ci fu la forzatura a cambiare le carte in tavola magari anche con "l'intervento dell'esercito".
Per fortuna grazie all'impegno, alla denuncia, alla divulgazione delle informazioni e della corretta divulgazione anche a livello nazionale ciò è stato impedito. 
In pratica è stato impedito che per via di azioni improvvide e fantasiose, questo territorio venisse nuovamente ingannato e violentato.
La seconda questione riguarda l'avvio della bonifica con il rispetto del Paur ovvero che i rifiuti provenienti dalle operazioni di bonifica venissero conferiti fuori dalla Calabria.
Per mesi ci avevano raccontato la favoletta che non esistevano discariche fuori dalla nostra Regione che quei rifiuti dovevano restare in loco.
Anche questa narrazione è stata puntualmente smentita. Le discariche ci sono, i lavori sono stati avviati con l'inizio dell'estate. Ma la battaglia è solo all'inizio. 
In questo momento stiamo vedendo un'assenza sostanziale degli enti di controllo a partire dell'Arpacal sotto la guida del Direttore Generale Michelangelo Iannone, nominato nel Gennaio del 2025 dopo aver svolto il ruolo di Commissario dell'Agenzia.
Un professionista che quindi conosce bene le problematiche della vicenda e a cui chiediamo i motivi per cui Arpacal non è presente concretamente in questa delicatissima fase per Crotone. 
Non ci dite per favore che ciò è dovuto a mancanza di personale per via delle ristrettezze finanziarie ed economiche.
Vogliamo ricordare che nel Maggio 2017 fu stipulato una Convenzione tra l'Arpacal e l'allora Commissario straordinario del Sin di Crotone per l'assunzione di 12 professionisti "al fine di dare corretto compimento alle attività aventi il carattere della temporaneità, eccezionalità e di supporto alle attività di bonifica".
L'impegno finanziario non era a carico di Arpacal ma del Commissario Sin che si avvaleva delle somme del risarcimento che Eni ha interamente versate.
L'autorizzazione è avvenuta tempestivamente con delibera della Giunta regionale guidata da Mario Oliverio con Assessore all'Ambiente Antonella Rizzo. 
Scaduta la convenzione e a seguito del cambiamento degli assetti regionali, non è stata rinnovata e non comprendiamo perché a fronte di una situazione così delicata, il Direttore Generale non abbia messo mano con decisione sull'Agenzia di Crotone avendo la possibilità di rafforzare il suo determinante ruolo.
In tutti i casi chiediamo controlli precisi, mirati, assunzioni di responsabilità che non diano ulteriori alibi a coloro che non si arrendono e cercano di bloccare ancora una volta la bonifica.
Infine un'altra favoletta è stata definitivamente smontata ed è lo spauracchio di un'Europa brutta e cattiva che con il nuovo regolamento sui rifiuti avrebbe impedito il conferimento dei rifiuti nei paesi dell'Unione europea. Grazie ad una interrogazione precisa del Parlamentare Europeo On. Denis Nesci, è stato chiarito nella risposta che "nessun blocco per i rifiuti all'estero per i rifiuti del SIN di Crotone".
In pratica la Commissione UE chiarisce che il nuovo regolamento non pone ostacoli e un'altra bugia è stata smontata grazie anche all'impegno del Comitato Fuori i Veleni Crotone vuole Vivere.
La forza di questo Comitato è stata quella di raccogliere personalità con provenienze politiche diverse ma che hanno a cuore le sorti del proprio territorio. 
Ma ciò ancora non basta per questo ritengo che occorre alzare ancora di più il livello dell'impegno e della partecipazione e per prima cosa bisogna chiedere con forza la nomina di un nuovo Commissario straordinario che abbia una forte professionalità, una indiscussa competenza, un'esperienza tale che consenta di non ascoltare il canto delle Sirene e che si sappia rapportare con il territorio in tutte le sue articolazioni e sensibilità.
Crotone può veramente diventare un modello nazionale questa volta in positivo, dipende dalle scelte che si faranno.

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