L'arte bianca
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CROTONE Un campo sportivo idoneo solo per l’amministrazione comunale di Crotone. Il presidente della squadra del Papanice, neo promossa in seconda categoria, Marco Megna, non ha dubbi sulla mancanza dei requisiti della struttura sportiva. 

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Una dopo l’altra fa mostra le immagini del degrado in cui versa la struttura. Sembra proprio che l’amministrazione comunale abbia parametri diversi di valutazione. Viene il dubbio che vengono utilizzati parametri diversi a seconda del quartiere. Le immagini fotografiche che il presidente Megna ha realizzato dicono che questa struttura non ha ancora i requisiti per giocare un intero campionato. 

I dirigenti hanno già rifiutato di sottoscrivere l’accordo di affidamento con il Comune, ma non hanno interrotto l’interlocuzione per trovare una soluzione praticabile e condivisibile. Non sono guerrafondai in cerca di scontri. Vogliono un campo per fare giocare la squadra senza problemi. 

Un dirigente ha scritto al sindaco, Vincenzo Voce e all’assessore allo Sport, Luca Bossi: “Salve assessore e signor sindaco, io credo che sarebbe intellettualmente onesto dare delle spiegazioni alla popolazione papanicese, che tanto ha creduto in voi sin dall’inizio almeno per ciò che concerne il progetto del campo sportivo”. 

Non ci sono, quindi, divergenze politiche o altre questioni che dovrebbero fare irrigidire gli amministratori di Crotone che, nonostante la richiesta garbata del dirigente, continuano ad avere un atteggiamento poco collaborativo. 

Nella risposta al dirigente, l’assessore Bossi scrive: “Dopo alcune verifiche fatte con gli uffici ho avuto conferma che la struttura non solo è ultimata ma pronta per essere consegnata da giorni. Ciò avverrà non appena la Asd produrrà i documenti necessari per la concessione”. 

Da una parte (i dirigenti della squadra) si rivolgono con educazione e voglia di confrontarsi e dall’altra, l’assessore risponde sbattendo la porta in faccia e confermando che la struttura sportiva è pronta per essere assegnata e presa in carico. 

Forse Bossi avrebbe fatto bene a fare un sopralluogo, insieme ai dirigenti della squadra per spiegare le sue ragioni. Sarebbe stato opportuno portarsi dietro anche i dipendenti degli uffici che hanno redatto il verbale dei lavori. Considerato che il confronto non c’è stato, viene il dubbio che, quando si tratta di Papanice, l’attenzione cala. 

È calata lo scorso anno quando il Congesi, l’allora consorzio che gestiva la distribuzione dell’acqua, ha razionato, per tutta stagione estiva, la distribuzione interrompendo l’erogazione ogni sera per tutte le notti. A farne le spese sono state le fasce di popolazioni più povere, quelli che non hanno i soldi e gli spazi per installare un serbatoio di accumulo. 

Quando manca il personale dell’Ufficio anagrafe a Crotone, si spostano i dipendenti di Papanice al centro e si chiude la delegazione municipale. Il parente “più povero” paga il pegno delle scelte fatte. Da cinque anni si aspetta un intervento di bitumazione in molte strade del quartiere-paese. La bitumazione è stata promessa, ma è stata fatta parzialmente. 

Da parte dell’amministrazione si racconta che a Papanice sono state realizzate opere mai viste. Se si riferiscono alle strisce pedonali intelligenti e alla cartellonistica che indica la strada per il cimitero, l’istituto comprensivo e altro, ha ragione chi lo dice. 

Solo che a Papanice sarebbe stato più urgente bitumare le strade e trovare una soluzione definitiva per l’acqua per evitare di somigliare ad una realtà del terzo mondo. Le strisce pedonali intelligenti e il dissuasore di velocità posto all’entrata principale del paese fanno sorridere. 

Non se la prendano a male gli amministratori, queste opere fanno pensare alle collanine di vetro che i conquistatori regalavano alle popolazioni indigene al tempo delle grandi conquiste. I conquistatori europei compravano la benevolenza e altro con una collanina di vetro colorato. 

Si intende dire che a Papanice serve un campo sportivo efficiente ed adeguato simile a quelli realizzati dall’attuale amministrazione in altri quartieri più attenzionati della città. I papanicesi pagano le stesse tasse dei cittadini che vivono in piazza Pitagora o a Tufolo e dovrebbero avere la stessa attenzione. 

Qui non si accettano collanine di vetro come tra l'altro hanno dimostrato i dirigenti della squadra. I ragazzi della società di calcio ci mettono la passione, il cuore e credono in quello che fanno altrimenti non avrebbero deciso di praticare la politica di inserimento di cui in tanti si riempiono la bocca. 

Nella squadra, infatti, militano ragazzi di colore perché a Papanice l’inclusione non si annuncia, ma si pratica in silenzio.

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