«Chiederò in Appello di rivalutare la condotta della presidente Intrieri»
Luigi Macrì, ex operaio del Consorzio universitario, interviene sulla sentenza d'assoluzione per il suo "crac": «Portavo cornetti e giornali a domicilio»

CROTONE «Nei giorni scorsi ho letto con attenzione le dichiarazioni diffuse dalla signora Intrieri Marilina, ex presidente del Consorzio universitario di Crotone, e non posso fare a meno di chiarire anche il mio personale punto di vista su questa vicenda che si trascina da oltre 15 anni e cioè da quando ho maturato delle retribuzioni per aver svolto attività lavorativa non riconosciuta e non retribuita dalla presidente Intrieri». È quanto scrive in una nota Luigi Macrì, parte lesa nel procedimento che ha visto arrivare a sentenza la vicenda del crac dell'ex Consorzio universitario di Crotone per il quale lo scrivente svolgeva le manzioni di operaio con un'assunzione a tempo determinato part time e, in merito alla quale, si esprime per il tramite del suo avvocato Giuseppe Trocino.
«Quasi come se il portare cornetti e giornali a domicilio per la presidente e la sua famiglia - scrive Macrì facendo riferimento alla sua deposizione acquisita agli atti del processo -, ovvero svolgere le mansioni di autista personale, circostanze emerse nei giudizi civili e riportate in sentenze ormai passate in giudicato, fosse stata una mia libera scelta piuttosto che disposizioni date dalla presidente Intrieri».
«Certo è che per quelle attività lavorative - rende noto l'ex lavoratore -, riconosciute da due sentenze (Tribunale civile di Crotone e Corte di appello di Catanzaro), non sono stato retribuito. Certo è che dovrò attendere ancora un tempo indefinito per recuperare gli oltre trentamila euro riconosciutimi anche dal Giudice del Tribunale di Crotone, sezione fallimentare che, a chiare lettere, ha scritto che i bilanci del Consorzio erano inveritieri o redatti in danno dei creditori tanto che fu riscontrata l’esistenza di debiti ulteriori del Consorzio non iscritti in bilancio».
«Certo è - prosegue Macrì - che la consulenza tecnica di parte depositata nel processo penale, che evidenzia la non correttezza dei bilanci non è mai stata messa in discussione dagli imputati e neppure dai loro consulenti tecnici».
«Certo è che la presidente Intrieri - ricorda Macrì -, quando ormai il Consorzio universitario era agonizzante, ha abbandonato la presidenza per ricoprire altro incarico retribuito affidatole dalla Regione Calabria, lasciando lo scranno al professor Bianco, persona condannata nell’ambito di questo processo. Lo stesso professor Bianco che qualche anno prima, durante un’assemblea dei soci, ebbe a manifestare l’intenzione della Regione Calabria di uscire dal Consorzio universitario».
«Certo è che durante la presidenza Intrieri - puntualizza l'ex dipendente -, dal 2003 al 2011, sono stati sostenuti una serie di costi discutibili che avrebbero meritato di essere approfonditi, quali ad esempio spese telefoniche pari a 16.653,00 euro anno 2006 (neppure i numeri hard costano tanto), 14.000,00 euro costi ingegneri (non si capisce per fare cosa), 25.000,00 euro in assegni (non si comprende intestati a chi e per fare cosa)».
«Presidente Intrieri che nel corso del processo - incalza Macrì - ha preferito non sottoporsi all’esame e quindi non rispondere alle domande del pubblico ministero e degli avvocati, ma si è limitata a rilasciare dichiarazioni spontanee sostenendo, tra l’altro, che lo scrivente voleva essere assunto a tempo indeterminato. Niente di più falso! Lo scrivente ha semplicemente preteso il riconoscimento dei propri diritti e dei propri compensi maturati per aver svolto, peraltro, mansioni che non avrebbe dovuto svolgere impartite dalla presidente del Consorzio, ex sindacalista, ex democristiana, eletta con la lista dell’Ulivo nel 2006 al Parlamento italiano».
«Concludo questo mio breve intervento - si legge ancora nella nota -, manifestando il mio rammarico per il silenzio assordante dei sindacati, dei partiti politici e dei rappresentanti istituzionali che hanno taciuto senza mai sentire la necessità di manifestare il proprio punto di vista su una gestione fallimentare del Consorzio Universitario. Voi siete i veri complici di questo fallimento e non già il pubblico ministero che ha avuto il coraggio e le competenze di esercitare l’azione penale nei confronti di chi ha gestito il Consorzio».
«Tornerò sull’argomento - conclude l'ex lavoratore - dopo il deposito delle motivazioni della sentenza riservandomi comunque di investire dei fatti la Corte di appello di Catanzaro affinché rivaluti la condotta tenuta dalla signora presidente del Consorzio universitario, Marilina Intrieri».