L'arte bianca
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CUTRO Alla fine il terremoto c’è stato e l’Amministrazione comunale di Cutro guidata da Tonino Ceraso è destinata a chiudere per sempre la sua esperienza. Non ci sono più i numeri per andare avanti, perché questa mattina hanno rassegnato le dimissioni irrevocabili da consiglieri comunali Damiano Aiello, Elisabetta Perrotta e Pietro Le Piane.

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Una circostanza che era stata anticipata da questo giornale quando si erano dimessi altri tre eletti della lista di Ceraso, addirittura con incarichi di governo e precisamente l’assessora Maria Teresa Stirparo l’assessore Vincenzo Andreoli e il presidente del consiglio comunale, Piero Lorenzano. Qualche settimana fa si erano dimessi anche Rocco Curcio di Fratelli d’Italia, per motivi di salute, Chiara Muto e Sara Brugnano per motivi personali.

In poco meno di tre anni dall’elezione Ceraso ha perso ben nove consiglieri sui 16 eletti nell’autunno del 2022. Mai nessuno era riuscito in “questa impresa”. Alle elezioni non aveva avuto concorrenti perché la commissione elettorale che opera in Prefettura aveva ricusato le altre due liste che avrebbero voluto partecipare alla competizione. 

Ceraso, quindi, ha corso da solo ed ha eletto tutti i 16 candidati della lista “Gente di Cutro”. L’ultimo scontro, quello che ha acceso la miccia conclusasi con le sei dimissioni, è stata innescata dal sindaco che non ha accettato che l’assessora Stirparo avesse deciso di candidarsi alle prossime elezioni regionali nella lista della Lega.

Subito dopo lo scontro con Ceraso l’assessora si è dimessa e a ruota è stata seguita da altri due colleghi ai quali, questa mattina, si sono aggiunti i tre dimissionari rappresentanti dell’opposizione, perché nonostante siano stati eletti tutti con la maggioranza, poi si è costituita anche l’opposizione.

Non ha avuto successo la richiesta di aiuto avanzata da Ceraso a Wanda Ferro. Ceraso avrebbe chiesto l’intervento della sottosegretaria Ferro per convincere Elisa Parrotta e Damiano Aiello, già da tempo passati in Fratelli d’Italia, a non rassegnare le dimissioni.

Non ha avuto successo nemmeno la richiesta di aiuto rivolta al coordinatore provinciale di FdI, Michele De Simone, perché Ceraso si è posto contro il candidato del partito alle elezioni provinciali. Ora si pensa già al decreto di scioglimento e l’attenzione è rivolta alle decisioni che saranno prese per la scelta della data delle prossime elezioni.

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