Un Occhiuto da guinness dei primati: scioglimento ed elezioni in due mesi
Le pillole satiriche di Bartolo Villaroja

Roberto Occhiuto, presidente dimissionario della giunta regionale calabrese, dopo essere stato iscritto nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Catanzaro, sarà anche iscritto nel libro dei guinness dei primati per avere, in poco più di due mesi, rassegnate le dimissioni, sciolto con un anno di anticipo il consiglio regionale, ricandidato e convocato le date delle nuove elezioni per il 4 e il 5 ottobre prossimi.
Più veloce della luce, tanto che potrebbe essere stato attenzionato da quella società finanziaria pubblicizzata dal grande Nino Frassica per la velocità con cui vengono erogati i prestiti. Quando dovranno sostituire Frassica, il sostituto potrebbe esserci già. Comunque vadano le cose, Occhiuto è destinato a fare parlare di sé anche le future generazioni, quelle che magari non lo avranno nemmeno conosciuto.
Sarà ricordato come il politico di lungo corso che è riuscito a fare uscire dalla flemma i suoi colleghi, suonando la carica. Non sarà, quindi, facile per nessuno emulare “Roberto il veloce”: ha annunciato le dimissioni il 1° agosto, mentre tutti anche i calabresi prendevano il sole sulle spiagge, ha spinto perché il decreto di scioglimento del Consiglio fosse emanato il 9 agosto e ha chiesto, senza successo che si votasse il 28 e il 29 settembre. Solo una settimana di sacrificio.
Si è dimesso perché non sopporta quei “politici di secondo piano” che sono sempre pronti a mettere in atto trabocchetti, turbolenze e maldicenze. Non ha detto chi sono, ma praticamente ha accusato tutti i suoi colleghi calabresi. La Regione, in questo momento storico, esprime politici di primo piano? E poi ha voluto dare una lezione ai dirigenti della Regione che non vogliono firmare i procedimenti solo perché lui ha avuto un avviso di garanzia che gli contesta l’accusa di corruzione. Cosa da pazzi!
Questi dirigenti sono proprio ingrati perché sono stati scelti e nominati da Occhiuto. Il presidente si è fidato di loro, li ha selezionati e nominati, e loro lo hanno ricambiato con una moneta falsa, rifiutando di firmare le proposte che arrivavano dalla Giunta. Adesso rischiano grosso perché, se dovesse essere rieletto, potrebbero essere tutti declassati. Viene il dubbio che questa vendetta avrebbe potuto prendersela già da subito se non avesse deciso di sciogliere, con più di un anno di anticipo il consiglio regionale.
Il tempo c’era per sostituirli e andare avanti. Avrà pensato che la vendetta è un piatto che si consuma a freddo ed ecco che tutti restano al loro posto sino alle prossime elezioni. In caso di rielezioni, però, saranno decapitati e sostituiti da nuovi dirigenti più propensi a firmare. E se nel frattempo i magistrati mettessero in atto altri procedimenti e altre accuse?
Non si può programmare tutto. Andando vedendo e intanto “Roberto il veloce” ha raggiunto un primo obiettivo e cioè ha messo in difficoltà i suoi avversari del centrosinistra. Riuscirà, anche in Calabria, l’armata Brancaleone del centrosinistra a trovare un accordo per giocarsi almeno un tempo della partita? “Roberto il veloce” non vorrebbe fare prigionieri e ha già impugnato la scimitarra per tagliare molte teste. Nel mirino non ci sono solo avversari e dirigenti che non firmano, ma anche schiere di “amici” che conoscono l’arte dell’inganno e l’uso scientifico dei veleni.