L'arte bianca
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CROTONE Corruzione, tentata concussione, induzione indebita nel dare e promettere utilità, falsità ideologica e materiale in atti pubblici, truffa, peculato, rivelazione di segreti d'ufficio. È questa la lunga serie di contestazioni a una dirigente scolastica, I.S., 69 anni, e a suo genero E.C, 40 anni, titolare di un centro di formazione scolastica e universitaria, nei cui confronti il gip di Crotone ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare con il beneficio dei domiciliari su richiesta della procura. Una scuola e un centro di formazione utilizzati per i propri interessi sostengono gli inquirenti in estrema sintesi. Il provvedimento restrittivo è stata eseguito oggi dai carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Crotone

Le indagini hanno fatto luce sul tentativo di concussione messo in atto dall'ex dirigente scolastica, all'epoca in cui era alla guida di un istituto superiore, ai danni di una impresa edile che aveva eseguito tre lavori presso un edificio scolastico, pretendendo che la ditta rinunciasse ai crediti per lavori edili eseguiti presso l'abitazione del figlio, sotto la minaccia di non affidare loro in futuro altri appalti sia nell'istituto da lei diretto nonché in altri istituti scolastici. 

Da un commerciante di mobili che si era aggiudicato una commessa da parte dell'istituto scolastico, poi, la ex dirigente per gli inquirenti si è fatta promettere una somma di 3.500 euro come “compenso” per la commessa ricevuta, somma poi “convertita” in lavori eseguiti gratuitamente tra i quali un trasloco. Inoltre, la donna ha falsificato un bando per la selezione di educatori dell'istituto scolastico da lei diretto per favorire candidati 'amici; la contestazione di peculato è poi legata al fatto che da dirigente scolastico si è appropriata di alcune somme di denaro relative a un viaggio di istruzione al quale aveva partecipato, non avendone diritto, un suo parente; e ha omesso ogni tipo di comunicazione agli organi competenti per l'irrogazione della sanzione del licenziamento, per permettere a un proprio familiare di percepire lo stipendio benchè assente dal lavoro. La dirigente deve rispondere ancora di falso ideologico per aver fatto collocare in posizione utile nella graduatoria del progetto Fami 2014-2020 - Calabria Friends due suoi parenti quando in realtà la relativa commissione ne aveva escluso le candidature. 

Un'altra contestazione di peculato riguarda poi l'appropriazione di un tavolo da ping-pong, un bigliardino calcio balilla e due poltrone, di proprietà dell'istituto scolastico da lei diretto per trasferirli in un suo magazzino. Atti falsi, poi, finalizzati all'ammissione di un candidato agli esami di maturità da geometra, costringendo inoltre alcuni docenti, commissari d'esame, con la minaccia di non autorizzarli a esercitare la libera professione, ad assicurare la promozione di un candidato agli esami di maturità, nonostante avesse manifestato gravi lacune nelle materie d'esame, candidato poi effettivamente promosso. Infine, la donna per gli inquirenti ha accettato la promessa di denaro da parte di candidati a un concorso scolastico in cambio delle risposte ai quesiti del test preselettivo. Identico modus operandi contestato anche al genero della dirigente, che ha rivelato le risposte dei test ad alcuni candidati in cambio della promessa di denaro. Il 40enne si è visto contestare anche la frode processuale in quanto, una volta subito il sequestro del proprio telefono cellulare, si è fatto rilasciare dalla compagnia telefonica una nuova scheda sim con lo stesso numero di quella sequestrata, utilizzandola per accedere al proprio profilo Telegram per cancellare alcune chat.


 

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