L'arte bianca
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CROTONE Non c’è un pericolo immediato, ma i tempi si sono ristretti. I lavori della storica piscina Coni dovevano essere ultimati il 29 aprile scorso e la struttura consegnata al Comune di Crotone il prossimo 20 maggio, Questo prevedeva il contratto sottoscritto con l’Ati appaltatrice Tecnoedil & Sport immobiliare di Cirò Marina a marzo del 2024.

Un anno di lavori finanziati con 6,2 milioni di euro di fondi Cis (Contratti istituzionali di sviluppo), che funzionano come se fossero finanziamenti del Pnrr. Se non vengono rispettati i tempi di realizzazione dell’intervento si perdono i soldi. Qualche deroga c’è sempre e nel caso della piscina si può fare ancora in tempo a realizzare la struttura progettata dallo Studio Settanta7 di Torino.

Un progetto innovativo che consente di potere utilizzare il nuovo impianto per tutto l’anno, compreso il periodo invernale perché sarà un impianto coperto. La doccia fredda è arrivata da una decisione monocratica del Tribunale amministrativo regionale della Calabria che, lo scorso 14 gennaio, ha accolto la richiesta di sospensiva dell’appalto chiesta con un ricorso dallo “Stabilimento balneare di Tricoli Giovanni Luigi”.

Il Tar ha sospeso l’appalto e ha stabilito l’udienza collegiale per il 12 febbraio scorso. In sostanza il Tar ha sospeso perché ha ritenuto valide le motivazioni del ricorrente in quanto la Capitaneria di porto di Crotone, proprietaria dell’area demaniale, aveva affidato al Comune uno spazio che, in precedenza, aveva assegnato allo Stabilimento balneare Tricoli.

Lo stabilimento balneare e l’ex piscina Coni sono confinanti. Le attività di riqualificazione della Piscina sono state fermate dal Tar anche se, a distanza di qualche giorno il 31 gennaio scorso, il Comune ha diffuso una nota con la quale veniva annunciato una schiarita tra l’ente e lo Stabilimento Tricoli. Secondo questa nota le parti avevano raggiunto un accordo che avrebbe scritto la parola fine alla controversia pendente al Tar Calabria.

I lavori, quindi, potevano riprendere ma la Tecnoedil & Sport con una nota del 25 febbraio scorso contestava “il verbale di ripresa” del 10 febbraio 2025 ritenendo “in via preliminare l’illegittimità dell’originario provvedimento di sospensione”. Con un ulteriore documento del 6 maggio scorso contestava anche l’ordine di servizio n. 1 del 30 aprile 2025 emesso dal Rup “afferente le disposizioni per la realizzazione delle prove sui pali”.

Probabilmente si riferisce alla palificazione in cemento armato che dovrà sostenere la piscina trasparente. Dal documento si evince che il Rup possa avere chiesto “di realizzare i lavori ordinari entro e non oltre cinque giorni dal ricevimento dell’ordine di servizio”. Una tempistica “non praticabile” perché il tempo di realizzazione stimato è di dieci giorni.

Nel documento si sottolinea ancora che “considerando il giorno successivo 1° maggio e il ponte, non tiene conto né dell’aggiornamento delle acque di falda né delle tempistiche di approvvigionamento delle altezze raggiunte dal castelletto di prova e né dalla tempistica necessaria alla prova e successivo smantellamento”.

Solo per le tre prove previste è stato calcolato che occorrono 62 giorni lavorativi. Significa che potrebbe volerci il prossimo autunno. Nel frattempo sono circolate immagini del cantiere che sono rappresentative di una situazione non molto bella per l’impatto visivo che dà in un momento in cui potrebbe arrivare qualche turista.