Proclamato l'Occhiuto bis: confermata la composizione del Consiglio regionale
La Corte d'appello di Catanzaro ha di fatto definito la composizione di Palazzo Campanella. Il neopresidente sarà rinominato commissario della Sanità
CATANZARO Roberto Occhiuto è stato proclamato presidente della Regione Calabria. La proclamazione è avvenuta questo pomeriggio in Corte d'Appello a Catanzaro ad esito delle verifiche eseguite dall'ufficio elettorale centrale. Occhiuto torna dunque nuovamente alla guida della Regione, dopo le dimissioni e il voto anticipato rispetto alla scadenza naturale.
Adesso il confermato Governatore è chiamato a varare la sua seconda giunta e per questo ha in programma un incontro a Roma con con gli esponenti nazionali dei partiti che lo sostengono. "Vedremo se nominare prima la giunta o aspettare l'insediamento del Consiglio regionale" ha evidenziato.
"Qualche idea - ha detto Occhiuto - già ce l'ho ma le dovrò poi confrontare con i partiti. Ci sono tante variabili da considerare, bisogna fare una giunta equilibrata per circoscrizione elettorale e per composizione di genere. Quindi parlerò prima con i partiti per capire che idee hanno e quali candidati propongono. Con i partiti ancora non ho parlato. C'è stato qualche scambio telefonico giusto per concordare appuntamenti".
"Come sapete - ha aggiunto - c'è la regola del consigliere supplente, approvata nella scorsa legislatura. Suppongo quindi che la maggior parte delle indicazioni da parte dei partiti saranno riferite a consiglieri regionali. Peraltro se sono stati accolti nelle liste è perché evidentemente avevano delle qualità per essere candidati. Dovranno dimostrare di avere qualità anche per fare gli assessori".
Annunciata poi una imminente riorganizzazione della macchina burocratica regionale. "Credo già stasera o domani - ha detto Occhiuto - con i poteri monocratici farò l'organizzazione della Regione. Decadranno tutti i dirigenti generali e poi vedremo quale confermare e quale no".
Alla proclamazione del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, sulla base delle risultanze dei verbali di scrutinio, la Corte d'appello di Catanzaro ha di fatto definito la composizione del Consiglio regionale distribuendo i seggi sia per la quota proporzionale sia per il premio di maggioranza.
Nessun cambiamento rispetto alle prime risultanze dopo il voto del 5 e del 6 ottobre: 12 consiglieri regionali riconfermati, tutti gli altri sono volti nuovi, 7 le donne elette. Del nuovo Consiglio regionale ovviamente faranno parte i due principali candidati alla presidenza della Regione, il riconfermato Occhiuto (Forza Italia) per il centrodestra e Pasquale Tridico (M5S) per il centrosinistra.
Per quanto riguarda la maggioranza di centrodestra, che avrà 20 seggi più quello del presidente Occhiuto, Forza Italia avrà 7 consiglieri regionali: gli uscenti Gianluca Gallo, Pasqualina Straface, Domenico Giannetta, Salvatore Cirillo, e quindi Elisabetta Santoianni, il segretario provinciale azzurro di Catanzaro, Marco Polimeni, il presidente della Provincia di Crotone, Sergio Ferrari, vicesegretario di FI.
Quattro i consiglieri regionali eletti con Occhiuto Presidente: gli uscenti Pierluigi Caputo e Giacomo Crinò, e poi le new entry Rosaria Succurro, presidente della Provincia di Cosenza e presidente dell'Anci, e il vicesegretario regionale di Forza Italia Emanuele Ionà.
Quattro anche i consiglieri regionali eletti con Fratelli d'Italia: gli uscenti Luciana De Francesco, Antonio Montuoro e l'assessore uscente Giovanni Calabrese e il coordinatore provinciale di FdI di Cosenza Angelo Brutto.
La Lega ha eletto come consiglieri regionali gli uscenti Filippo Mancuso, presidente uscente del Consiglio regionale, e l'uscente Giuseppe Mattiani e il sindaco di Castrolibero Orlandino Greco. Due i consiglieri regionali di Noi Moderati: Vito Pitaro e Riccardo Rosa.
Per quanto riguarda l'opposizione di centrosinistra, che avrà 10 seggi tra cui quello di Tridico, il Pd ha eletto quattro consiglieri regionali: l'uscente Ernesto Alecci e poi Rosellina Madeo, il sindaco di Palmi Giuseppe Ranuccio e il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà.
La Lista Tridico Presidente porta in Consiglio regionale Ferdinando Laghi (uscente) ed Enzo Bruno, già presidente della Provincia di Catanzaro. Il Movimento 5 Stelle elegge come unico consigliere regionale l'ex parlamentare Elisa Scutellà, mentre Democratici Progressisti elegge il cosentino Francesco De Cicco. In Consiglio regionale infine, per Casa Riformista, Filomena Greco, segretario regionale di Italia Viva.
Se Tridico opterà per il seggio di europarlamentare, al suo posto entrerà un esponente del M5S: il nome più probabile è quello della ex parlamentare Elisabetta Barbuto. Questa dunque al momento la composizione del prossimo Consiglio regionale: bisognerà comunque vedere come evolveranno in futuro i ricorsi che presumibilmente ci saranno da parte dei non eletti.
Occhiuto: «A breve sarò rinominato commissario della sanità»
Roberto Occhiuto sarà presto nominato nuovamente quale commissario ad acta per il piano di rientro della sanità. Lo ha annunciato lo stesso Occhiuto a margine della cerimonia in Corte d'appello a Catanzaro.
"Il Consiglio dei ministri - ha detto - ha inteso assegnarmi ancora temporaneamente i poteri da commissario per la sanità fino all'uscita dal commissariamento che mi auguro avvenga nelle prossime settimane. Quindi, sarò nella pienezza delle funzioni anche per ciò che riguarda il governo della sanità".
Sulla questione dell'uscita dal commissariamento, il rieletto presidente della Regione ha chiarito che “il piano di rientro deve essere inviato a due organismi: alla Conferenza Stato Regioni e a un organismo specifico che lo deve esaminare. Questo organismo non era nemmeno costituito. La scorsa settimana in Conferenza delle Regioni ne abbiamo deliberato la costituzione, quindi bisognerà aspettare i fatidici trenta giorni”.
"Siccome ho intenzione di procedere a una rivisitazione della governance anche delle aziende sanitarie - ha concluso - c'era la necessità che qualcuno firmasse e si assumesse questa responsabilità, quindi ho chiesto al governo di darmi questi poteri fintanto che non si uscirà dal commissariamento".

