L'arte bianca
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Le preoccupazioni  espresse da Gaetano Megna  sono oltremodo condivisibili da tutti noi, cittadini di Crotone, ma credo ci siano elementi emersi recentemente che ci inducono a sperare per il meglio.

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Il Commissario ha dato incarico ad una società pubblica di ingegneria ambientale, la Sogesid spa, di assisterlo nella sua attività di coordinamento e direzione della bonifica del Sito inquinato. Per la prima volta si ricorre alla consulenza di un soggetto esperto, indipendente dal gruppo Eni, nella fase più delicata della bonifica, quella dell'attuazione delle varie fasi con modalità compatibili con le norme legali e scientifiche più aggiornate. Va evidenziato che, comunque si proceda, ci possono essere tecniche più o meno adeguate e risolutive con differenti impegni di spesa, e quindi che vengano da un'autorita' esterna all'Eni, soggetto esecutore e finanziatore delle operazioni, appare indispensabile.
Lunedì scorso, nella bella sede di Fenimprese (foto), la Uil ha proposto per il dopo bonifica il dispiegamento nell'area di un impianto industriale per la produzione di Biocarburanti, Waste to fuel, un brevetto Eni che partendo dai rifiuti urbani, l'umido, ed i residui delle attività agricole, produce fonti energetiche che non sprigionano CO2, alternative alle fonti fossili, e che sono oggetto di trattativa da parte del nostro Governo con Bruxelles affinché vengano accettate, in aggiunta ai carburanti sintetici proposti dai tedeschi e già accettati. Non v'è chi non veda la validità di questa proposta in termini di rilancio economico ed occupazionale del nostro territorio e della nostra portualità, tenendo ben separate questa destinazione dalle attività crocieristiche e diportistiche che vanno salvaguardate.
Al grande impianto Eni andrebbero aggiunte piccole manifatture di iniziativa di imprenditori locali nel recupero del vetro, della plastica, della carta etc, accompagnandole con incentivi normativi e finanziari attualmente non praticabili perché area Sin. Entreremmo dalla porta principale in una nuova industrializzazione secondo i canoni dell'economia circolare! Non va sottovalutato che le dimensioni quantitative da mettere in campo affinché tutte le attività richiamate siano sostenibili sarebbe nell'ordine di 400mila abitanti e quindi comprenderebbe il bacino che va da Crotone a Rossano Corigliano con possibili prospettive anche istituzionali molto interessanti.
Ecco i motivi del mio cauto ottimismo, naturalmente è indispensabile un dibattito pubblico di alto profilo ed una nuova fase di unità della popolazione e dei decisori politici.

Dr. Salvatore Foti