Siti contaminati, Pedace scuote il Corap: «Silenzio inaccettabile»
Sulla corta dei dati Arpacal, il consigliere comunale ha inviato una missiva al presidente della Regione e al commissario del Corap
CROTONE «Desta sempre più preoccupazione quello che sta accadendo in Calabria. Se c'era qualche dubbio che qui più che altrove si stanno stravolgendo le normali regole democratiche, ora ne siamo nostro malgrado certi. La vicenda di Crotone è emblematica». È quantoscrive Enrico Pedace, consigliere comunale di Consesso nell'assemblea civica di Crotone, in una missiva inviata al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto e al commissario regionale del Corap, Sergio Riitano.
«Dopo anni di interlocuzioni, battaglie e confronti - scrive Pedace - sembrava che la questione della Bonifica del sito industriale fosse giunta ad una risoluzione positiva già con gli accordi ministeriali del 2019 che prevedevano tra l'altro il conferimento dei rifiuti fuori dalla Regione. Ma evidentemente in Calabria gli accordi che si firmano a Roma diventano carta straccia. Come se non bastasse si continua ad alimentare un clima di confusione e di inganni, mentre emergono dati allarmanti per la salute e l'ambiente».
Pedace ricorda quindi che «in qualità di consigliere comunale all'indomani di un Consiglio comunale aperto» e alle «inchieste giornalistiche comparse su importanti testate nazionali», ho ritenuto «indispensabile fare richiesta di accesso agli atti ad Arpacal riguardo all'inquinamento di fosforite, di metasilicato e quindi di possibile attività radioattiva nei luoghi adiacenti alle fabbriche».
«I dati che ufficialmente l'Arpacal ha fornito - sottolinea il consigliere di minoranza - sono molto preoccupanti e confermano la necessita di un primo intervento di messa in sicurezza e di inibizione dell'area. Ma la cosa sconcertante è che a seguito di queste segnalazioni ho richiesto gli accessi agli atti anche al Corap per sapere se le direttive indicate dalla Prefettura e dall'Ente di Controllo e se nel frattempo erano stati effettuati lavori così come sembra all'altezza della rotatoria di via Fermi».
«Purtroppo dal 10 di ottobre - rende noto Pedace - e nonostante la sollecitazione al rispetto della legge nessuna risposta è stata fornita dall'Ente interessato. Pensavo che l'atteggiamento del "Nessuno deve sapere" non avesse dimora nelle istituzioni, ma evidentemente questo vezzo in Calabria sta diventando una regola».
«È grave e inaccettabile - stigmatizza il consigliere - che di fronte alla richiesta di un consigliere comunale democraticamente eletto e quindi deputato a tutelare gli interessi della comunità e dell'ambiente, ci si chiuda in un silenzio incomprensibile, fuori da ogni logica in spregio ai corretti rapporti democratici. Questo sta accadendo a Crotone, da una parte si invocano i carri armati, si fanno pressioni nei confronti di Consiglieri che esercitano il diritto di critica, dall'altra non si danno risposte ai rappresentanti dei cittadini».
«L'atteggiamento del Corap va immediatamente condannato - sollecita Pedace - e va ripristinata l'agibilità democratica per tale motivo, in qualità di consigliere comunale rivolgo un appello al presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, affinché intervenga nei confronti dell'Ente strumentale della Regione nel rispetto della trasparenza e della democrazia. Se ciò non avverrà mi troverò costretto a perseguire tutte le vie per ottenere risposte chiare e trasparenti per la riaffermazione dei diritti democratici dei cittadini», conclude Pedace.