Bombardieri accende i fari su Crotone: «Area dimenticata, servono progetti»
Il focus della relazione pronunciata dal segretario nazionale durante il consiglio della Uil Calabria svoltosi a Crotone: «Diseguaglianze territoriali sono uno dei grandi problemi»
CROTONE Riportare l'attenzione sulle diseguaglianze territoriali e sulla qualità dell'occupazione in Calabria. È stato questo il focus del consiglio regionale della Uil svoltosi questa mattina a Crotone, alla presenza del segretario generale Pierpaolo Bombardieri.

Il leader sindacale ha indicato come priorità la necessità di «rilanciare il tema dello sviluppo e soprattutto di un'area che ci pare per molto tempo dimenticata. Ed è necessario ricordare al governo nazionale e ovviamente al governo regionale che c'è un'area che in qualche modo deve camminare di pari passo con le altre».

Secondo Bombardieri, la scelta di Crotone non è casuale: «Le diseguaglianze territoriali - ha detto - sono uno dei grandi problemi che abbiamo se accettiamo che anche all'interno della stessa regione ci siano aree che camminano a velocità ridotta. Questa è l'occasione per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica della stampa su un territorio che ha ancora bisogno di investimenti e di attenzioni».

Commentando i recenti dati della Camera di commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo, che evidenziano una crescita economica a fronte di una persistente fuga di cervelli e carenza di manodopera, Bombardieri ha osservato che «bisogna lavorare di più nell'incrocio fra domanda e offerta di lavoro. Bisogna prendere atto - ha sostenuto - che se non si avviano percorsi di formazione e di riqualificazione professionale che siano in grado di avvicinare i nostri giovani al lavoro, i nostri giovani preferiscono andare via. E poi probabilmente sarà necessario fare una riflessione sulle condizioni di lavoro che vengono offerte».

In chiusura Bombardieri ha posto l'accento sulla dignità salariale. «Oggi, giustamente - ha detto - i ragazzi quando si avvicinano a un'offerta di lavoro pretendono di capire che tipo di lavoro si tratta, quanto vengono pagati, che tipo di contratto viene applicato, se c'è lo smart working, quali sono le condizioni. Credo che questa sia un'evoluzione corretta dei diritti e delle rivendicazioni dei nostri giovani e quindi non bisogna spiegare ai ragazzi che devono accettare stipendi a ottocento euro, bisogna spiegare a chi invece offre offerte da fame che invece deve dare contratti dignitosi. Secondo me mettendo insieme queste cose si può trovare una soluzione al paradosso emerso dai dati della Camera di commercio».

La relazione del segretario nazionale Bombardieri
«Siamo chiamati a una grande responsabilità - ha detto ai propri delegati Bormbardieri -: raccontare la realtà del Mezzogiorno e della Calabria senza filtri, perché solo dalla verità nasce una speranza concreta. I numeri ce lo dicono: occupazione fragile, infrastrutture ferme, giovani che partono, territori che chiedono risposte. Noi, queste risposte, dobbiamo pretenderle, proporle, costruirle. Senza sconti per nessuno, senza propaganda, senza illusioni. Con il coraggio di chi non cerca simpatie, ma soluzioni».

«Al centro della nostra Organizzazione - ha assicurato il segretario nazionale - vengono prima le persone che lavorano e garantiscono ogni giorno dignità, servizi e soluzioni. Le colonne vere non siamo noi segretari che passiamo ma gli operatori dei Caf e tutte e tutti coloro che fanno vivere la nostra Uil. A loro va il nostro grazie più autentico con la promessa di restare coerenti: i diritti che difendiamo fuori devono valere, prima di tutto, dentro casa nostra».

«Continuiamo a dirlo con forza - ha concluso Bomberdieri -: il nostro compito è dire la verità, anche quando è scomoda. Non assecondiamo narrazioni facili, né scorciatoie propagandistiche. La credibilità si costruisce guardando i numeri, affrontando i problemi veri, rifiutando le bugie che illudono le persone e frenano il cambiamento. È così che si difende davvero il lavoro, la dignità e il futuro di questa terra».

