Sorical triplica la bolletta ma i costi dell'acqua restano sempre uguali
L’unica spesa che dovrebbe sostenere il gestore unico è quella della depurazione e delle reti che portano la risorsa nelle case dei cittadini

CROTONE Arrivano le prime bollette dell’acqua emesse da Sorical e i cittadini di Crotone hanno la sgradita sorpresa di trovarsi un aumento quasi tre volte in più di quello che chiedeva Congesi.
La prima cosa che si pensa è che l’aumento del costo è legato ad un aumento dell’acquisto della materia prima (acqua). Potrebbe addirittura essere il contrario visto che Sorical non acquista la materia prima da un gestore all’ingrosso come hanno fatto sia Soakro, prima, che Congesi, poi.
Il “commerciante” all’ingrosso dell’acqua a Crotone e in tutta la Calabria è proprio Sorical. Venendo meno un passaggio nella compravendita il costo al cittadino doveva diminuire e non aumentare. Il passaggio che viene meno è quello del grossista (Sorical) che è diventato distributore.
A questo punto, però, occorre capire quanto costa un metro cubo di acqua a Sorical. Da un’indagine “alla femminile” viene fuori che non pagherebbe un centesimo per portare l’acqua dalle vasche di proprietà di A2A all’impianto di depurazione di Crotone. Così come non pagherebbe un centesimo per l’acqua che viene prelevata dai pozzi di proprietà di alcuni comuni della provincia di Crotone.
L’acqua grezza arriva gratis e addirittura, per Crotone, le condotte sono mantenute efficienti a spese del Consorzio di Bonifica e dell’ex Nucleo industriale, che sono i proprietari degli impianti. L’unica spesa che dovrebbe sostenere Sorial è quella della depurazione e delle reti che portano l’acqua nelle case dei cittadini.
La domanda che viene spontanea è: “Queste spese giustificano gli attuali aumenti?”. A naso no. Non giustificano nemmeno la trasformazione di un bene pubblico, qual è l’acqua per legge, in un business privato. A trasformare il bene pubblico in privato è sempre la politica che, per mantenere in piedi le proprie organizzazioni, rea i carrozzoni per sistemare gli amici.
Il sistema creato diventa un mostro quando i rappresentanti di Sorical decidono a chi dare l’acqua. Le scelte penalizzanti vengono giustificate con le accuse di “consumi anomali” nei confronti dei cittadini-utenti. Come sta succedendo a Papanice, dove dall’inizio dell’estate l’erogazione dell’acqua viene interrotta sistematicamente.
Tra i “consumi anomali” vengono calcolati i furti e le dispersioni che avvengono perché la rete è un colabrodo. Quasi il 50% dell’acqua che parte dal depuratore si perde sottoterra o viene rubata e chi paga.
La Sorical ha avviato un’indagine conoscitiva per individuare le criticità e risolvere il problema? Assolutamente no, perché ha preferito aumentare i costi per i cittadini e per altri razionare l’acqua. La via più semplice per risolvere i propri problemi. Tutto avviene nel silenzio più totale da parte dei sindaci che così facendo non difendono i cittadini.