"Lady Anna S" avvista e naviga con branco di delfini al largo di Crotone
L'imbarcazione da ricerca scientifica del Circolo per l'ambiente Ibis ha individuato un vivace branco di "tursiopi" nelle acque cristalline a nord della costa crotonese

CROTONE L'entusiasmo a bordo della “Lady Anna S.”, l'imbarcazione da ricerca scientifica del Circolo per l'Ambiente Ibis, è alle stelle. Le prime spedizioni della campagna estiva, informa una nota dell'associazione, dedicata alla salvaguardia del prezioso ecosistema marino e alla lotta contro il devastante fenomeno del bycatch, hanno portato a una scoperta di straordinaria importanza: l'individuazione di un vivace branco di tursiopi (Tursiops truncatus) nelle acque cristalline a nord della costa crotonese.
Il tursiope, questo affascinante cetaceo odontoceto appartenente alla famiglia dei Delfinidi, si conferma ancora una volta come un simbolo della ricchezza biologica del nostro Mediterraneo. Tra le poche specie di delfinidi capaci di adattarsi alla cattività, il Tursiops truncatus è il più studiato al mondo e tristemente il più comune nei delfinari. La sua presenza in tutti i mari del globo, ad eccezione delle gelide zone artiche e antartiche, sottolinea la sua notevole adattabilità. Si distinguono due popolazioni principali: una costiera, più piccola e robusta, e una di mare aperto, caratterizzata da dimensioni maggiori e adattamenti fisiologici per immersioni più profonde, come differenze nella composizione dell'emoglobina.

Un corpo perfettamente adattato alla vita marina
Il tursiope sfoggia un corpo fusiforme, un vero capolavoro dell'evoluzione convergente che gli conferisce un'eccezionale idrodinamicità, minimizzando l'attrito con l'acqua. La sua pelle liscia e quasi completamente priva di peli è di un elegante colore grigio con varie sfumature sul dorso, che sfuma in un bianco candido sul ventre, una colorazione mimetica che lo rende difficile da individuare sia dall'alto che dal basso. Sui fianchi, il grigio si attenua in tonalità più chiare.
Sul capo spicca un melone pronunciato, una struttura adiposa fondamentale per l'ecolocalizzazione, e un rostro corto e tozzo, formato dalle mascelle allungate. Proprio la conformazione "troncata" del rostro ha ispirato l'aggettivo latino truncatus. Il muso del tursiope è caratterizzato da una sorta di "sorriso" permanente, dovuto all'immobilità delle sue mascelle. Nella parte superiore del capo si trova lo sfiatatoio, un'apertura muscolare volontaria attraverso la quale espelle l'aria respirata, rivelando il setto nasale quando aperto.
La pinna dorsale, triangolare e ricurva, raggiunge un'altezza di circa 23 centimetri, mentre le pinne pettorali, lunghe tra i 30 e i 50 centimetri, fungono da stabilizzatori e timoni. La potente pinna caudale, divisa in due lobi e larga circa 60 centimetri, è il motore propulsivo di questo agile nuotatore. È interessante notare che pinna dorsale e caudale sono costituite da tessuto connettivo senza ossa né muscoli, a differenza delle pinne pettorali che conservano ossa omologhe a quelle dei mammiferi terrestri da cui i cetacei si sono evoluti milioni di anni fa. Sorprendentemente, in Giappone è stato persino scoperto un tursiope con un paio aggiuntivo di pinne pettorali vicino alla coda. La bocca del tursiope è armata di circa 100-120 denti conici, tutti uguali, utilizzati esclusivamente per afferrare le prede, che vengono poi ingoiate intere.

Un mondo sociale sofisticato: comportamento e comunicazione
I tursiopi sono creature profondamente sociali che vivono in gruppi chiamati "pod", generalmente composti da 2 a 6 individui, sebbene non sia raro osservare maschi solitari. I pod sono tipicamente formati da femmine e i loro piccoli, mentre i maschi tendono a unirsi solo temporaneamente o a formare associazioni stabili chiamate "alleanze", talvolta unendosi in "super-alleanze" per competere per le femmine. Le femmine stabiliscono complesse reti sociali basate su legami di parentela e associazioni mutuali, probabilmente per la protezione dei piccoli.
La comunicazione all'interno del branco è ricca e variegata, basata su un sofisticato repertorio di fischi unici ("signature whistle" che funge da identificativo individuale), click utilizzati per l'ecolocalizzazione e scricchiolii. L'ecolocalizzazione permette loro di "vedere" attraverso il suono, localizzando prede e ostacoli nell'ambiente circostante.
Questi animali dimostrano una notevole intelligenza, manifestata nella capacità di apprendere nuovi comportamenti, risolvere problemi e persino utilizzare strumenti, come è stato osservato nella Shark Bay in Australia, dove alcuni tursiopi utilizzano spugne marine per proteggere il rostro durante la ricerca di cibo sul fondale. Sono anche noti per i loro comportamenti giocosi e le acrobazie fuori dall'acqua, come salti, "camminate" sulla coda, e la cavalcata delle onde delle imbarcazioni.

Giovani speranze: un segnale vitale per il nostro mare
L'avvistamento di un branco composto prevalentemente da giovani esemplari nelle acque a nord di Crotone è un segnale di grande speranza per lo stato di salute del nostro mare. La presenza di numerosi individui in giovane età suggerisce che l'area offre un ambiente favorevole alla riproduzione e alla crescita di questa specie iconica, indicando una relativa vitalità dell'ecosistema marino locale.

Minacce incombenti: un futuro ancora incerto
Nonostante questa incoraggiante scoperta, i tursiopi continuano a fronteggiare gravi minacce che ne mettono a rischio la sopravvivenza nel Mediterraneo e in tutto il mondo. Il bycatch, la cattura accidentale nelle reti da pesca, rimane una delle principali cause di mortalità. L'inquinamento acustico, generato dal traffico navale e da altre attività umane, interferisce con la loro comunicazione e capacità di caccia. L'inquinamento chimico, con l'accumulo di sostanze tossiche nei loro corpi, compromette la loro salute e riproduzione. La scarsità di prede, causata dalla sovrapesca, li priva di una fonte di cibo essenziale. Infine, le collisioni con le imbarcazioni possono causare ferite gravi o mortali.

Il tuo aiuto è vitale: dona ora per un futuro blu!
«La scoperta di questo giovane branco di tursiopi - scrive il Circolo Ibis - ci sprona a proseguire con rinnovato - impegno la nostra missione di ricerca e protezione del mar Ionio. Il Circolo Ibis è in prima linea nel monitoraggio di queste preziose creature e nella sensibilizzazione sull'importanza della loro conservazione. Per continuare a navigare con la Lady Anna S. e portare avanti progetti cruciali come il monitoraggio del bycatch e lo studio dei cetacei, abbiamo bisogno del tuo sostegno. Ogni donazione, anche la più piccola, può fare la differenza. Unisciti alla nostra missione di salvaguardia del Mar Ionio attraverso la nostra campagna di crowdfunding. Insieme, possiamo contribuire a un futuro più blu e proteggere le meraviglie che abitano le nostre acque», conclude la nota.