Devona mette "paletti": «Se Grillo è il candidato a sindaco, non mi presento»
La replica del capogruppo dem alle dichiarazioni del noto avvocato che si è detto disponibile a concorrere per le prossime Amministrative a Crotone

CROTONE «Se il candidato a sindaco del Partito democratico dovesse essere Gaetano Grillo, io non intendo candidarmi al consiglio comunale». Il capogruppo del Pd nel consiglio comunale di Crotone, Andrea Devona, replica a Grillo che, nei giorni scorsi, sulle pagine di questo giornale lo aveva attaccato duramente. Lo scontro ha come sfondo la recente vicenda congressuale cittadina del partito. Nei mesi scorsi tra Grillo e Devona si era aperto un confronto e i due avevano ipotizzato anche un possibile accordo.
Devona poneva la condizione di dare vita ad un’alleanza per impedire la rielezione a segretaria cittadina del Pd di Annagiulia Caiazza. Non c’è una versione condivisa sulle ragioni che hanno provocato la rottura tra i due. Dal canto suo Devona dice che Grillo, dopo avere condiviso un percorso per evitare la rielezione di Caiazza, ha fatto un accordo elettorale che si è concluso con la rielezione della segretaria cittadina uscente.
Grillo ha attaccato Devona che, al congresso, si è presentato con un candidato alternativo e dice che non c’era nessuno che ha accettato la proposta di superare la segretaria uscente. Le critiche di Grillo riguardano anche il ruolo di consigliere comunale di opposizione che Devona non avrebbe saputo svolgere. La replica di Devona è tranciante: «Grillo soffre di incontinenza dialettica ed è molto contraddittorio».
Secondo Devona, poi, «si occupa di politica solo quando sono vicine le elezioni e si deve procedere alla scelta del candidato a sindaco. Per quattro anni è stato del tutto assente dal dibattito interno al partito e ora si ripresenta perché vorrebbe essere candidato a sindaco». «E’ una figura anomala di dirigente politico – ha continuato a dire Devona – perché sparisce quando non ci sono in vista elezioni e, poi, ricompare come per miracolo e vuole dare lezioni di politica a tutti. Diventa così incontinente nel linguaggio».
«Se avesse avuto continuità nel seguire la politica e le attività amministrative – ha aggiunto Devona – avrebbe scoperto che il sottoscritto ha presentato centinaia di mozioni e interrogazioni in consiglio comunale e ha svolto il ruolo assegnatogli dagli elettori, opposizione, con puntualità e puntigliosità». «Certo – ha aggiunto – non c’è stato nessuno aiuto da parte del partito cittadino e tutte le attività sono state svolte in solitudine, anche se il resto dell’opposizione ha riconosciuto la mole di lavoro svolta da presidente della Commissione trasparenza».
«L’aiuto dalla segretaria Caiazza – ha continuato Devona – non poteva esserci perché, essendo dipendente comunale, doveva mettersi contro il suo datore di lavoro e questo non era possibile». Secondo Devona «le critiche rivolte da Grillo sarebbero riconducibili a livore per non avere ottenuto l’appoggio per realizzare il progetto che vedeva l’ex sindaco al centro di ogni attività». «Sputa veleno sul sottoscritto», ha sottolineato.
Rispondendo alle accuse di incoerenza, Devona ha detto che «sono stato sempre lineare e non ho mai cambiato posizione, anche sulla necessità di non rieleggere Caiazza ho espresso, sin dal primo momento, la necessità del suo superamento». Quanto al fatto che «non risponde al telefono», Devona replica dicendo di non avere «voglia di parlare con un soggetto incontinente nel linguaggio».
Grillo si propone come «costruttore» della nuova classe dirigente e Devona «non gli riconosce qualità di costruttore, ma piuttosto di divisore. Deve prendere atto che, attualmente, è solo un iscritto e non ha ruoli». Per quanto riguarda, infine, il risultato del voto congressuale, Devona sostiene che «Grillo non ha vinto perché non ha la maggioranza relativa degli eletti nella direzione».
Secondo i calcoli fatti da Devona, lui ha eletto sei membri e cinque li ha eletti Grillo e gli altri cinque Caiazza. Per avere la maggioranza bisogna fare la somma dei cinque di Grillo e dei cinque di Caiazza, «Siccome siamo di fronte ad un accordo di spartizione – ha concluso Devona – molto presto potremmo sfociare in una divisione». I primi scricchiolii ci sarebbero già.