Sanità, la realtà "narrata" e quella "denunciata" esigono dei chiarimenti
Nelle ultime ore sono arrivate le severe critiche del segretario provinciale del sindacato Fials, Franco Sarcone, che annuncia di avere dichiarato lo stato di agitazione

CROTONE La realtà sanitaria nella provincia di Crotone non coincide con i proclami che puntualmente arrivano dalla commissaria dell’Azienda, Monica Calamai. La narrativa che fa Calamai, su alcuni risultati conseguiti dalle strutture sanitarie aziendali, è molto diversa dalla realtà con cui sono costretti a fare i conti gli utenti.
Non ci sono raggi di sole in strutture dove ogni giorno che passa diminuisce il numero dei medici. Sia chiaro che i medici in questa situazione non hanno responsabilità. I nostri sanitari sono bravissimi, ma spesso vanno via da Crotone per i turni asfissianti e per la mancanza di prospettive professionali. Molto spesso i giovani medici preferiscono scegliere le aziende dove viene premiata e garantita la professionalità.
Negli ultimi anni il giudizio negativo degli utenti è cresciuto. Anche i sindacati non si sono sottratti ad esprimere critiche. Nelle ultime ore sono arrivate le severe critiche del segretario provinciale del sindacato Fials, Franco Sarcone, che annuncia di avere dichiarato lo stato di agitazione. Secondo quanto scrive Sarcone in una nota non ci sarebbe un buon rapporto tra la direzione strategica dell’Azienda e il sindacato, che è chiamato ad operare e fare scelte nell’interesse dell’utenza e dei dipendenti che rappresenta.
Nella nota diffusa ieri il sindacalista denuncia “assenza di interlocuzione con la direzione strategica e, in particolare, con il commissario straordinario”. Secondo Sarcone all’Asp di Crotone “manca chiarezza sui criteri di gestione”. Fa un elenco di 14 situazioni discutibili. Tra l’altro fa riferimento a “criticità nella trasparenza delle procedure selettive e gestionali, con riferimento alla normativa anticorruzione e alla composizione delle commissioni esaminatrici”.
Si tratta di un’accusa grave che potrebbe avere ripercussioni anche di tipo giudiziario. Non è meno grave, comunque, il rilievo che riguarda il “disallineamento tra fabbisogni assistenziali reali e assegnazione del personale”. Il personale verrebbe, quindi, assegnato alle strutture (anche reparti ospedalieri) non utilizzando criteri che tengono conto dei fabbisogni assistenziali. In questo caso ci troveremmo difronte ad una “assenza di criteri oggettivi e trasparenti”.
Continuando a fare a lista delle criticità, Sarcone mette in evidenza che all’ospedale di Crotone ci sarebbero “condizioni strutturali critiche in diverse unità operative (es. ascensori non a norma, percorsi promiscui, ambienti di lavoro inadeguati)”. Non chiarisce a cosa si riferisce quando parla di “percorsi promiscui”, ma la cosa fa pensare a situazioni di pericolo per l’utenza.
Continuando a denunciare situazioni di pericolo per l’utenza, Sarcone parla di “segnalazioni di rischio in aree sensibili, come il nuovo pronto soccorso, in merito a cui si chiede conferma del possesso di tutte le autorizzazioni di agibilità”. Il nuovo pronto soccorso, quindi, potrebbe non avere tutte le “autorizzazione di agibilità” necessarie per garantire all’utenza che vi accede la sicurezza.
Il sindacalista pone anche il problema della gestione del 118, che sino allo scorso anno era gestito a Crotone e che ora dipende da Cosenza. Questo spostamento ha determinato una montagna di disservizi e per questo si chiede di riportare la gestione tra le competenze dell’Azienda crotonese.