L'arte bianca
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CROTONE «In Calabria si sta consumando una vicenda che scuote le coscienze e mette seriamente a rischio la fiducia dei cittadini e dei docenti nell’intero sistema di reclutamento scolastico». È quanto denunciano in una nota Fabio Tomaino e Fabio Siciliani, rispettivamente segretario generale di Confial a Crotone e segretario provinciale del comparto Scuola

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«Come confederazione e settore Scuola di Confial Crotone - scrivono i due sindacalisti - non possiamo tacere: decine di insegnanti ci hanno denunciato anomalie che gridano indignazione. Graduatorie alterate, punteggi attribuiti in modo arbitrario, riconoscimenti concessi persino a chi ha superato concorsi per classi di insegnamento non affini né previste dai bandi. In alcuni casi si tratta di 12,5 punti extra, capaci di stravolgere carriere e sogni, calpestando chi ha seguito le regole con correttezza, impegno e sacrificio».

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«Questa non è solo un’ingiustizia – denunciano Tomaino e Siciliani -: è una ferita alla legalità. Il decreto ministeriale n. 255/2023 e l’allegato B del decreto n. 205/2023 sono inequivocabili: il punteggio aggiuntivo spetta soltanto a chi ha superato un concorso nella classe di concorso specifica. Anche la giurisprudenza amministrativa lo ribadisce da anni, respingendo ogni interpretazione arbitraria o “creativa”».

«Eppure, di fronte a tutto questo – contestano i sindacalisti -, chi dovrebbe vigilare continua a tacere. Un silenzio assordante, che pesa come un macigno e rischia di trasformarsi in complicità. Per questo rivolgiamo un appello diretto e forte al ministro Valditara, all’Ufficio scolastico Regionale Calabria e alle autorità regionali: non c’è più tempo da perdere». 

«Serve un intervento immediato, deciso e autorevole – sollecitano Tomaino e Siciliani - per ristabilire verità, giustizia e trasparenza. Chi governa la scuola non può assistere da lontano: deve essere garante del diritto, difensore del merito e custode dell’equità. I docenti non chiedono favori, ma il rispetto di ciò che è giusto. Non cercano scorciatoie, ma la certezza che il loro impegno non venga calpestato da regole distorte. Ogni giorno di silenzio genera sfiducia, disuguaglianza e rabbia».

«La Confial Crotone – assicurano Tomaino e Siciliani - non si fermerà. Non saremo semplici spettatori, ma protagonisti di una battaglia di dignità. Saremo al fianco di ogni docente penalizzato, raccoglieremo prove, sosterremo ricorsi, denunceremo senza paura. La nostra voce sarà ferma, costante, inflessibile. Perché riportare questo sistema su binari di legalità non è un’opzione: è un dovere morale e civile».

«Il futuro della scuola calabrese – concludono i sindacalisti Confial - non si difende con promesse vuote o con silenzi imbarazzati, ma con coraggio, responsabilità e azioni concrete. Noi lo diciamo con forza: la Confial sarà sempre lì dove serve, senza compromessi, senza passi indietro».


 

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