CROTONE Il commissario straordinario per la bonifica, Emilio Errigo, rispondendo alle domande poste ieri su questo giornale ha spiegato dove sono andati a confluire i cinque milioni di euro che mancavano all’appello dei fondi destinati a Crotone dal Tribunale di Milano con la sentenza numero 2536 del 28 febbraio 2012.

Natale al Centro Comune di Crotone
Natale al Centro Comune di Crotone

I conti non tornavano, perché l’importo assegnato con la sentenza del Tribunale di Milano, calcolando anche gli interessi, era 70.849.885 di euro - circa 52 milioni di euro e 18 milioni di interessi - mentre a Errigo e a Elisabetta Belli, che lo ha preceduto nell’incarico, sono stati assegnati in tutto poco più di 65 milioni di euro.
I 65 milioni di euro rappresentano oggi la somma che Errigo ha diviso tra le attività che intende realizzare con il suo programma. La somma che manca per raggiungere i 70 milioni di euro (4.504.334,34) è stata restituita all’Eni Syndial come sancito in una transazione con il ministero dell’Ambiente.
L’attività transattiva è stata autorizzata dal “decreto del ministero dell'Ambiente e tutela del territorio e del mare n. 509 del 24 novembre 2017”. Il Decreto ha, quindi, di fatto accolto «l'atto di transazione sottoscritto in data 24 ottobre 2017, tra il ministero e la società Syndial, in base al quale sono stati trasferiti a quest'ultima società, la somma di euro 4.504.334,34, a valere sulle somme già impegnate dal Ministero ambiente, con il decreto n.590 del 2015».
Da quello che scrive il commissario Errigo si capisce, quindi, che sono stati realizzati dei lavori che rientravano tra quelli ritenuti indispensabili. Errigo non dice di quali lavori si tratta e soprattutto se sono stati mai rendicontati e a chi.
Come è stato scritto ieri in maniera chiarissima non ci sono responsabilità di nessun tipo che potrebbero essere attribuite al professore-generale Errigo, a lui spetta però il compito di chiarire. In gran parte lo ha fatto rispondendo all’appello del giornalista.
L’attività va comunque completata spiegando chi ha materialmente sottoscritto l’accordo, quali interventi sono stati realizzati, chi li ha realizzati e come sono stati rendicontati. Va chiarito anche se i lavori effettuati rientravano tra le competenze di Eni Syndial o tra quelle del commissario.
Il Tribunale di Milano, con la sentenza del 2012, ha individuato due aree di intervento: quella archeologica e il sito dell’ex Pertusola sud. Questo chiarimento si rende necessario perché nessuno a Crotone era a conoscenza della transazione, nemmeno il sindaco Vincenzo Voce, che segue puntigliosamente da anni tutte le vicende della bonifica. È necessario chiarire ogni aspetto, perché quei soldi appartengono ai cittadini di Crotone come ha sancito il Tribunale di Milano con la sentenza del 2012.