L'arte bianca
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di Gaetano Megna

CROTONE Lo smaltimento a Crotone dei veleni derivanti dalle pregresse attività industriali conviene ad Eni Rewind, al gruppo Vrenna, proprietario della discarica di Columbra, e al commissario straordinario per la bonifica, Emilio Errigo.

Natale al Centro Comune di Crotone
Natale al Centro Comune di Crotone

Eni Rewind, non dovendo trasportare fuori dalla Calabria, i veleni riuscirebbe a risparmiare una montagna di euro. Non dimentichiamo che l’ipotesi sui costi fatta da Eni parla di circa due miliardi di euro. Il gruppo Vrenna, oltre all’introito legato alla quantità di veleni da smaltire subito, potrebbe ottenere un aumento della capienza dell’impianto di Columbra, in via di esaurimento, nella sezione che lavora i rifiuti tossici e pericolosi.
Il gruppo ha già, infatti, formalizzato un ricorso al Tribunale amministrativo regionale della Calabria per chiedere l’annullamento del dispositivo con il quale la Regione Calabria ha introdotto l’indice di pressione areale che impedisce, nell’arco di dieci chilometri, la realizzazione di nuovi impianti o l’aumento di quelli esistenti. 
Gli interessi di Errigo sono professionali. Se il commissario dovesse chiudere la partita della bonifica, prima della scadenza del suo mandato (ha a disposizione due anni: uno di mandato e l’altro di proroga), potrebbe mettere nel suo curriculum un successo importante, visto che a Crotone la vicenda della bonifica ha mantenuto le bocce ferme per oltre 25 anni.
Valutando la situazione con gli occhi di chi ha maturato esperienze nel settore, si evince che a rimetterci sarebbe la città e i suoi abitanti, già sottoposti da anni alle terribili conseguenze dell’esposizione alle scorie industriali. Non sono il primo a dirlo e, purtroppo, non sarò nemmeno l’ultimo, a Crotone si muore di cancro in percentuale maggiore rispetto ad altri territori dove non ci sono situazioni ambientali critiche.
Il problema dello smaltimento dei veleni di Crotone non è stato ancora illustrato nella sua complessità. Si preferisce una discussione non complessiva. In verità l’unico a dire qualcosa è stato Errigo. Cerchiamo, quindi, di mettere a fuoco la situazione. 
La questione da comprendere riguarda i veleni presenti nella discarica a mare (la Passeggiata degli innamorati). In quella discarica, secondo gli ultimi dati, dovrebbero esserci ammassati oltre un milione di tonnellate di veleni. Questi veleni dovrebbero essere trasferiti nelle discariche senza alcun trattamento di bonifica.
Nella Conferenza dei servizi decisoria del 26 giugno scorso è stato decisa la destinazione di oltre 700.000 tonnellate di questi veleni. È stato deciso che la metà devono essere conferiti a Columbra e l’altra metà, quelli assoggettabili a Rifiuti solidi urbani non pericolosi, quindi, trasportati in impianti fuori dalla Calabria. Lo scontro attuale riguarda le circa 360.000 tonnellate da conferire a Columbra.
Ministero dell’Ambiente, Errigo ed Eni Rewind preferirebbero traferire immediatamente a Columbra queste scorie. Regione, Provincia e Comune di Crotone, oltre ai comitati, chiedono il rispetto del Paur e della Conferenza dei servizi decisoria del 24 ottobre 2019, che ha sancito il loro trasporto fuori dal territorio della Calabria. 
Se i sostenitori della soluzione Columbra vincono questa battaglia, potranno subito mettere in campo la strategia per lasciare a Crotone anche le circa 400.000 tonnellate di super veleni non ancora definiti. Errigo, l’unico ad avere parlato, ha già proposto la realizzazione di una discarica di scopo da realizzare nella provincia di Crotone. Se dovesse verificarsi questa sciagurata ipotesi la tanto decantata bonifica si farebbe sulla pelle dei cittadini che abitano in questa nostra derelitta provincia, al di là dei proclami di Errigo che dice di volere garantire la salute degli abitanti. La soluzione migliore è quella di trasportare fuori dalla Calabria tutti i veleni.