L'opposizione: «Solo parte minoritaria preme per il ritiro delle dimissioni»
Lettera aperta di undici consiglieri di minoranza sulla situazione amministrativa a Crotone: «Eventuale commissariamento non arresterà i cantieri né la programmazione in corso»
CROTONE «Noi consiglieri comunali di opposizione riteniamo necessario intervenire con senso di responsabilità nel dibattito in corso sulla situazione amministrativa della città. In queste ore si torna a parlare di "stabilità amministrativa" quasi fosse un concetto inscindibile dalla permanenza o dal ritorno dell'ex sindaco». È quanto scrivono in una nota undici consiglieri d'opposizione al Consiglio comunale di Crotone circa l'eventuale ritiro delle dimissioni presentate dal sindaco Enzo Voce il cui termine scadrà lunedì 17 novembre prossimo. Si tratta di Giuseppe Fiorino, Antonio Manica, Salvo Riga, Andrea Tesoriere, Andrea Devona, Anna Cantafora, Karmen Giancotti, Iginio Pingitore, Cristian Prisma, Chiara Capparelli e Fabrizio Meo.
È questa una replica “velata” al richiamo fatto in mattinata dall'associazioni datoriali del territorio che hanno chiesto certezze rispetto alla situazione amministrativa incerta che regna in città, dopo il silenzio calato sulle dimissioni del sindaco Enzo Voce da parte della stessa componente politica.
«Riteniamo opportuno chiarire - precisano i consiglieri - che la stabilità delle istituzioni non coincide con la figura di un singolo, ma con la continuità degli atti, dei programmi e dell'operatività della macchina amministrativa. Un eventuale commissariamento, a pochi mesi dalle elezioni, non arresterà i cantieri né la programmazione in corso. Gli uffici continueranno ad operare seguendo gli indirizzi già approvati, così come avviene in ogni fase di ordinaria transizione amministrativa».
«La presenza di un commissario, anzi - rilancia l'opposizione -, può assicurare neutralità, correttezza procedurale e rispetto dei tempi, sottraendo l'ente a tensioni politiche e condizionamenti pre-elettorali. Per questo, definiamo strumentale e privo di fondamento l'allarme secondo cui l'arrivo del commissario paralizzerebbe la città. La stabilità che noi difendiamo è una stabilità basata sulla legalità, sulla credibilità e sul rispetto delle istituzioni, non su equilibri di convenienza o su tentativi di rimozione dei fatti».
«È infatti impossibile discutere seriamente di stabilità - sostengono i consiglieri - senza affrontare il nodo centrale: il grave episodio di violenza che ha coinvolto un consigliere comunale e che ha determinato le dimissioni del sindaco».
«È bene ricordare che quanto accaduto - riportano i consiglieri - non rappresenta un episodio isolato, ma l'ultimo atto di un atteggiamento che, nel tempo, ha spesso assunto toni di scontro, delegittimazione personale e offesa nei confronti di consiglieri e componenti delle istituzioni. Questo clima non può essere considerato normale, né tollerato come parte del dibattito politico».
«Su un fatto così serio - stigmatizzano - ci saremmo aspettati una condanna chiara e immediata da parte di tutte le realtà rappresentative del territorio. Così non è stato, e questo silenzio pesa. Pesa sulle istituzioni. Pesa sulla fiducia dei cittadini. Pesa, soprattutto, sul messaggio che consegniamo alle giovani generazioni. Ed è proprio qui che richiamiamo tutti ad una coerenza che è prima di tutto etica e civile: non serve riempirsi la bocca di legalità, né guidare cortei e manifestazioni contro la violenza, se poi si tace quando la violenza avviene dentro le istituzioni».
«La credibilità - auspicano i consiglieri - si misura nei momenti in cui difendere i principi costa qualcosa, non quando è facile e conveniente farlo. L'indignazione civica, quando nasce dal rispetto delle regole e della dignità delle persone, è un valore democratico da proteggere. Spegnere questo sentimento significa indebolire gli anticorpi della comunità e favorire logiche di prevaricazione e sopraffazione».
«Come potremmo spiegare, ad esempio - chiede l'opposizione -, al Consiglio comunale dei ragazzi che un atto di violenza può essere "superato" o ignorato in nome di una presunta continuità amministrativa? Che esempio offriremmo ai cittadini di domani? Crotone ha conosciuto ferite profonde e non può permettersi ambiguità nel ripudiare la violenza, mai e in nessun caso».
«Lo diciamo con chiarezza - assicurano i consiglieri -: solo una parte minoritaria spinge oggi per il ritorno dell'ex sindaco. Non possiamo ignorare il rischio che, oltre a legittime opinioni, possano muoversi anche interessi non coincidenti con il bene comune. Noi continueremo a difendere la dignità delle istituzioni e il rispetto delle persone, perché la stabilità che vogliamo per Crotone è una stabilità fondata sulla legalità e non sulle convenienze. Crotone merita coerenza. Crotone merita rispetto. Crotone merita un futuro più alto delle convenienze del presente», conclude l'opposizione.

