L'arte bianca
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CROTONE Riceviamo e pubblichiamo l'intervento integrale di Stelvio Marini del coordinamento provinciale di Fratelli d'Italia sull'andamento socioeconomico del territorio di Crotone.

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La 36ª edizione dell’indagine annuale de Il Sole 24 Ore sulla Qualità della Vita 2025 consegna una fotografia severa della provincia di Crotone. Non è un fulmine a ciel sereno: altre ricerche indipendenti avevano già evidenziato criticità strutturali analoghe.

Il dato è chiaro: Crotone si colloca al 105° posto su 107 province italiane, preceduta soltanto da Siracusa e Reggio Calabria. Un risultato che non va letto come una sentenza definitiva, ma come un indicatore allarmante da cui avviare un percorso di rilancio concreto.

Il quadro emerso dall’indagine che si articola su 90 indicatori certificati, descrive una realtà complessa, con punti di debolezza evidenti e alcune potenzialità da valorizzare.

Affari e Lavoro

La provincia è 105ª a livello nazionale. Emergono criticità nei seguenti ambiti:

  • tasso di infortuni mortali o con inabilità permanente;
  • mancata partecipazione al lavoro;
  • ore di CIG autorizzate;
  • disoccupazione giovanile;
  • quota di export sul PIL;
  • tasso di occupazione complessivo.

Accanto a questo quadro pesante si registrano due elementi positivi:

  • crescita delle startup innovative;
  • valutazione favorevole del trend turistico in entrata.

Segnali che confermano la presenza di microecosistemi economici dinamici, in attesa di una strategia vera che li trasformi in sviluppo.

Ambiente e Servizi

La raccolta differenziata cresce (+56,9%), ma la provincia resta solo in 98ª posizione. Le criticità principali riguardano indicatori fondamentali:

  • esposizione elevata al rischio idraulico, Rischio alluvione
  • indicatori negativi su ecosistema urbano e servizi a anziani e bambini;
  • dispersione idrica del 36%;
  • trasporto pubblico insufficiente;
  • consumo di suolo in peggioramento.

Gravissima l’assenza totale dei dati sulla qualità dell’aria (NO₂, ozono, PM10, PM2.5): una lacuna che rende il territorio “cieco” su un tema cruciale… Ci si chiede come sia possibile che avvenga ciò.

Positivo, invece, il miglioramento nell’efficienza delle amministrazioni locali e la buona diffusione dell’illuminazione LED.

Demografia e Coesione Sociale

Il dato più drammatico è la riduzione dei laureati 2539 anni: –19,8% in un anno. Una fuga di capitale umano che impoverisce il futuro della provincia.

Ricchezza e Consumi

Pur con lievi segnali di miglioramento, Crotone resta nella fascia bassa del Paese: la povertà purtroppo al di la di irresponsabili atteggiamenti trionfalistici si conferma strutturale.

Giustizia e Sicurezza

La provincia è al 78° posto. Peggiorano gli indicatori relativi a:

  • sfruttamento,
  • lesioni dolose,
  • truffe informatiche,
  • stupefacenti e contrabbando.

E’ evidente che serve un coordinamento più stretto fra istituzioni.

Cultura e Tempo Libero

Unico dato positivo: aumentano le librerie. Per il resto, quadro negativo. L’Indice di sportività 2025 assegna a Crotone il 101° posto su 107, evidenziando la distanza tra la comunicazione (“Crotone, Città dello Sport”) e la realtà dei fatti, ovvero pochi eventi, scarsa competitività, investimenti limitati, turismo sportivo quasi inesistente.

Considerazioni finali

Di fronte a questi numeri, la tentazione del lamento è naturale, ma insufficiente. La classifica a nostro parere non è un destino, anzi , è un punto di partenza.

La politica, lo diciamo senza spirito polemico, può anche occuparsi dell’effimero, degli eventi e del tempo libero. Ma senza una base solida, senza lavoro, servizi, sicurezza, infrastrutture l’effimero resta vuoto.

Il cinismo dei dati esposti, con la sottolineatura delle negatività ci chiede una narrazione autentica, non slogan su slogan, emblema di una politica che speriamo appartienga al passato.

La provincia di Crotone non è un simbolo astratto da usare con troppa disinvoltura nelle campagne elettorali, è un’anima ,una comunità reale, con fragilità vere e bisogni concreti.

La risposta deve essere nei fatti, esibiti con visione, determinazione, responsabilità condivisa.

Il tempo delle parole facili prima o poi finisce e le frasi pronte, i luoghi comuni che scorrono lisci e senza peso, non reggono alla prova della realtà. 

La gente, soprattutto quella che oramai abitualmente diserta le urne chiede il momento della politica coraggiosa e autentica, capace di accompagnare come spirito guida lo sviluppo delle comunità e non di rincorrere i bisogni comprensibili ma generati da percorsi dal fiato corto. 

Quella gente chiede un salto di qualità chiaro: passare dalla pancia al cuore, dalla reazione emotiva alla responsabilità matura. Solo così la provincia di Crotone potrà tornare a crescere e riconquistare le posizioni che merita.
Stelvio Marini - Coordinamento Provinciale FdI-Crotone


 


 


 


 

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