L'arte bianca
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CROTONE Andrea Camilleri lo avrebbe definito un “mutuperio” un teatrino della politica. Questa è la chiave di lettura delle dimissioni presentate dal sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, e poi ritirate perché “sono state ascoltate le voci, percepito le loro speranze e le loro preoccupazioni”. Ma quali possono essere le voci che hanno convinto il sindaco a ritirare quelle dimissioni presentate per avere aggredito fisicamente il consigliere di maggioranza Ernesto Ioppoli?

Principalmente sono gli echi degli appelli arrivati dai consiglieri della sua maggioranza e dagli assessori della sua Giunta. Magari non sarà così, ma il dubbio che le voci di quelle sirene potrebbero essersi levate, candide e convincenti, per una ragione di interesse economico c’è. Un consigliere comunale che partecipa a tutte le riunioni delle commissioni e alle sedute del consiglio comunale rischia di incassare sino a oltre 2.000 euro al mese, gli assessori ne percepiscono oltre 3.000 nette e man mano che gli incarichi salgono nella gerarchia aumenta l’introito.

In questa casistica va anche tenuto conto di chi è destinato ad avere l’incarico di presidente-reggente alla Provincia in sostituzione del presidente Sergio Ferrari eletto al consiglio regionale della Calabria. Sette mesi di di stipendio rappresentano una cifra considerevole che tutti avrebbero perso in caso di scioglimento anticipato del consiglio comunale. Il dubbio che, nella decisione del sindaco di ritirare le dimissioni, possa esserci stato anche questa componente economica è legittimo.

Magari nella realtà non sarà così, ma il mitico Giulio Andreotti, definito da Eugenio Scalfari “Mefistofale”, diceva che “a pensare male degli altri si commetteva peccato, ma il più delle volte si azzeccava”. Il “mutuperio” di Voce è quindi terminato, così come tutti pensavano e dicevano. Da oggi torna fare il sindaco, ma nessuno potrà mai cancellare o dimenticare che, in quella riunione alla Provincia, convocata per parlare di questioni strettamente legate alle attività del Comune, ha aggredito un suo consigliere che contestava la scelta dell’amministrazione comunale di costruire abitazioni di edilizia sociale in via Israele nel quartiere Tufolo-Farina.

Iopppoli ha depositato negli uffici della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone una querela contro Voce. Il ritorno in sella non cancella l’eventuale reato penale. Sarà la giustizia a decidere, mentre alla storia di questa città resta il gesto di un sindaco che pensava di risolvere le questioni anche utilizzando pugni e calci.

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