L'arte bianca
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CROTONE Una brutta pagina della storia millenaria di Crotone imbrattata da un grave atto di violenza, che alcuni rappresentanti del consiglio comunale e della Giunta vorrebbero declassare ad un episodio di routine. Paradossalmente, rispetto alla vicenda dell’aggressione al consigliere di maggioranza Ernesto Ioppoli, il comportamento più serio è stato assunto dal sindaco Vincenzo Voce che risulta l’autore dell’aggressione.

Voce non solo ha chiesto scusa a Ioppoli e ai Crotonesi, ma ha anche rassegnato le dimissioni dall’incarico. Si è comportato bene, avendo la consapevolezza di avere mancato di rispetto alle istituzioni e a chi lo ha votato. Una scelta che, tra l’altro, lo legittima a proporre la sua candidatura a sindaco alle prossime elezioni.

Fermo restando la gravità dell’atto che si è consumato nella sede della Provincia di Crotone, saranno poi gli elettori di Crotone a decidere se riconfermargli la fiducia. Si riscontra, invece, un diverso approccio da parte di alcuni sostenitori del sindaco dimissionario. L’ultimo in ordine di tempo sono le dichiarazioni della consigliere comunale della Lega, Marisa Luana Cavallo, che era presente alla riunione della Provincia.

Che ci faceva lei consigliera di opposizione a una riunione di rappresentanti della maggioranza? A meno che, come da più parti si pensa, Cavallo non sia una rappresentante della maggioranza che agisce sotto mentite spoglie, spacciandosi per esponente dell’opposizione. Nel comunicato diffuso oggi da Cavallo si colgono evidenti contraddizioni, perché prima scrive: «Desidero innanzitutto esprimere la mia più convinta solidarietà al collega Ioppoli. Il confronto politico deve restare sempre civile, rispettoso e fondato sul dialogo».

In prima battuta fa intendere che il confronto tra il sindaco e Ioppoli non sarebbe stato civile. Da come scrive anche lei attribuisce la responsabilità dei fatti al sindaco, perché altrimenti non avrebbe espresso solidarietà a Ioppoli. Continuando, scrive: «Allo stesso tempo, credo sia fondamentale che l’immagine dei nostri rappresentanti venga raccontata con equilibrio e senso di responsabilità. In questi giorni ho letto di tutto, soprattutto sui social, e spesso la vicenda è stata descritta in modo esagerato. Ma questo non aiuta la città, anzi: alimenta tensioni, mina la serenità e distoglie l’attenzione dai problemi reali».

La consigliera Cavallo non può dare un colpo al cerchio e l’altro alla botte su una questione molto delicata che butta ombre sul livello di civiltà di Crotone e delle sue istituzioni. Non stiamo raccontando di insulti verbali, ma di pugni e calci. Questo non è il racconto dei social, ma quello che hanno scritto i protagonisti della vicenda. Non si risolve questa vicenda invitando tutti a «volemoce bene».

«Confido che, una volta chiariti i fatti nelle sedi opportune, - scrive ancora Cavallo - il rapporto umano e istituzionale tra il sindaco e il collega Ioppoli possa tornare sereno. Entrambi sono persone perbene, professionisti seri e sinceramente impegnati per il bene della città». Nel prosieguo del suo ragionamento, anche la consigliera della Lega tira in ballo la questione del pericolo dell’arrivo di un commissario prefettizio.

«Ora più che mai - commenta Cavallo - è il momento di guardare avanti, mettendo Crotone al primo posto e affrontando insieme le sfide che ci attendono, con responsabilità, equilibrio e buon senso. Ecco perché mai e poi mai augurerei alla mia città la sciagura di un nuovo commissariamento. Sei mesi di commissario prefettizio distruggerebbero tutto ciò che è stato fatto, azzererebbe le risorse conquistate, ma soprattutto toglierebbe alla città la possibilità di reperire nuovi fondi di cui si ha necessario bisogno per alcune opere strategiche e fondamentali per il nostro territorio».

Un catastrofismo che francamente fa sorridere. Sicuramente un governo democratico eletto dal popolo sarebbe l’opzione migliore, ma non ci sono casi di Comuni che sono falliti per un periodo breve di gestione commissariale. Questo appello accorato, fatto da più settori della maggioranza, fa pensare (magari non è così) che non si vuole rinunciare alle indennità che si percepiscono nemmeno per pochi mesi. Davvero si può pensare che è meglio mettersi le bistecche sugli occhi ignorando atti di violenza piuttosto che accettare sei mesi di commissariamento?

Il capolavoro, arriva nella parte conclusiva del comunicato, quando la consigliera leghista scrive quanto di più scontato: «Tra sei mesi torneremo al voto e lì toccherà ai crotonesi esprimere il proprio giudizio su questa amministrazione, la propria volontà di dare continuità a questo sindaco oppure di voltare pagina. La parola al popolo com'è sacrosanto in qualsiasi democrazia compiuta, senza scorciatoie istituzionali che tanto possono nuocere a Crotone». In ogni caso si andrà a votare fra sei mesi, questa al momento è l'unica certezza!


 

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