Pd, Riformisti progressisti all'attacco del circolo cittadino: «By-passati»
L'area che fa capo al capogruppo in consiglio comunale, Andrea Devona, contesta gli esiti dell'assemblea provinciale e annuncia "battaglia" nella riunione prevista per il capoluogo

CROTONE Clima da resa dei conti nel Partito democratico di Crotone. A mettere sale sulle ferite è la mozione Riformisti e progressisti, che a livello locale fa riferimento al capogruppo in consiglio comunale, Andrea Devona, e a livello regionale al consigliere regionale Ernesto Alecci, unico eletto per il Pd nell’assemblea regionale per la circoscrizione centro (Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia).
"Profonda preoccupazione per il risultato delle elezioni regionali, che hanno visto il centrosinistra arretrare ulteriormente nella nostra città, con il Pd fermo all’8,12%” ha chiesto di “aprire una riflessione critica e condivisa” in quanto il “Pd crotonese ha bisogno di ricostruire un rapporto con la città e di offrire un’alternativa credibile alle destre estremiste”.
Quest’area che al congresso aveva chiesto il superamento delle candidature di Leo Barberio, alla segreteria provinciale, e quella di Annagiulia Caiazza alla segreteria cittadina non è soddisfatta delle scelte fatte ieri dall’assemblea provinciale e cioè di non accogliere la disponibilità a rassegnare le dimissioni da parte di Barberio per "mancanza di alternative".
Ieri l’assemblea ha deciso un percorso diverso e per questo “auspica che oggi, in assemblea cittadina, non si riproponga lo stesso copione”. In sostanza quest’area che rappresenta il 40% del direttivo cittadino chiede la testa della segretaria Caiazza.
“Dopo il risultato disastroso ottenuto in città – si legge nella nota - si sarebbe dovuto convocare un direttivo nelle immediate ore dopo l'acquisizione dei dati ufficiali, così come avevamo chiesto, ma purtroppo il "gruppo dirigente" ha preferito convocare direttamente l'assemblea bypassando l'unico organismo eletto che è, appunto, il direttivo.
Anche da questa decisione il gruppo Riformista è stato estromesso”. Continuando, scrive: “Ci sarebbe piaciuto discutere del risultato tra dirigenti non certo per escludere l'assemblea dal ragionamento ma perché crediamo che gli organi preposti ci siano proprio per questo con oneri e onori, anche se di onori in questo momento non ne troviamo”.
E “se anche oggi si dovesse verificare quanto accaduto ieri, sarebbe la dimostrazione tangibile di un evidente volontà di evitare la discussione nelle sedi opportune, come ormai accade da tempo, per provare a distogliere l'attenzione dal vero fulcro per catalizzarla su ciò che più "conviene"”, sottolinea l’area Riformista progressista.
Una dichiarazione di guerra che probabilmente si tradurrà in uno scontro frontale durante l’assemblea convocata per oggi pomeriggio. Vincerà chi avrà più dirigenti da schierare sul campo di battaglia. Prima della battaglia i numeri dicono che Caiazza potrebbe schierare al suo fianco dieci dirigenti e i suoi nemici interni sei. In politica, però, le situazioni non sono mai statiche e i cambi di campo sono continui e imprevedibili.