L'arte bianca
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CROTONE «Nei giorni scorsi è andata in scena una nuova farsa della telenovela che è diventata la Bonifica di Crotone: si è tenuta, infatti presso il teatro in viale Cristoforo Colombo a Roma, sede del ministero dell'Ambiente, l'ennesima Conferenza dei servizi per discutere la modifica del Piano operativo di bonfica approvato, tra l'altro già nell'ottobre 2019». È il duro attacco di Pino Greco, componente del comitato “Fuori i veleni. Crotone vuole vivere”, sulla Conferenza dei servizi del 15 maggio scorso a Roma in cui si è discussa una nuova variante al Pob fase 2 per la bonifica del Sin di Crotone proposta da Eni rewind.

«La data della riunione – sottolinea Greco – non è casuale, infatti il regista e lo sceneggiatore hanno scelto il 15 maggio proprio perché successivo al pronunciamento del Tar Calabria riguardo la diffida nei confronti di chi improvvidamente pensava di dettar legge in chiara violazione dei normali dettami di un Paese in cui vige la democrazia. Sappiamo bene quale sia stata la decisione del Tribunale amministrativo regionale. Ed ecco che i vari attori sono stati spiazzati e costretti a recitare a soggetto, ovvero senza copione».

«L'Eni ha cercato maldestramente – accusa Greco – di portare indietro le lancette, proponendo soluzioni già bocciate e superate. Alla luce di tutto questo è chiaro ed emerge in maniera lampante ed inequivocabile l'atteggiamento omissivo dell'Eni che cerca di rinviare all'infinito una soluzione che è sui tavoli istituzionali da oltre sei lunghi anni. Ora a parte l'indignazione occorre fare alcune brevi considerazioni».

L'Eni fa il suo mestiere e questo è fuori di dubbio, ma gli altri? Quelli che dovrebbero difendere questo territorio e fare rispettare gli accordi?

«Abbiamo un commissario – ricorda Greco – che è stato nominato a seguito della condanna di Eni e che doveva accelerare la bonifica, oltre che utilizzare le somme assegnate al risarcimento del danno ambientale. Purtroppo, dopo questi anni di permanenza a Crotone, dobbiamo dire che il suo compito è fallito. Invece di contribuire a sanare una ferita aperta, c'è stata confusione e proclami, per restare in tema di spettacoli potremmo citare il bellissimo film con De Niro e Sean Connery "chiacchiere e distintivo"».

«L'ultima osservazione – sollecita Greco – è che non si capisce il motivo per cui le Istituzioni che si dichiarano contro le proposte di Eni non avviano la denuncia per omessa bonifica considerato che il Pob2 è stato approvato nella Conferenza dei servizi nell'ottobre 2019 a cui non è stata data seguito. A loro quindi chiediamo un atto coraggioso e conseguenziale ovvero produrre la denuncia per omessa bonifica».

«Gli accordi stabiliti a Roma – evidenzia Greco –, in Calabria non devono diventare carta straccia, ecco perché è fondamentale inchiodare l'Eni alle sue responsabilità. Realizzazione della bonifica senza se e senza ma con il rispetto degli accordi che prevedono i veleni fuori da Crotone e dalla Calabria», conclude Greco.