Dal Totocalcio alle piattaforme di betting online: breve storia delle scommesse sportive in Italia
Com'è cambiato il mondo delle scommesse sportive dalla fine degli anni Novanta in poi con la comparsa delle prime piattaforme digitali

Il mondo delle scommesse sportive è notevolmente cambiato nel corso del tempo, in particolare dalla fine degli anni Novanta in poi, quando hanno fatto la propria comparsa le prime piattaforme digitali. Insomma, ne è passata di acqua sotto i ponti dall’invenzione del ‘Totocalcio’, il concorso basato sui pronostici delle partite di calcio che per anni ha rappresentato l’unica opzione per scommettere sullo sport di gran lunga più seguito del Belpaese. Nel nostro articolo, ripercorriamo le tappe che hanno segnato la storia del betting in Italia.
La nascita della ‘schedina’
Quello che poi sarebbe divenuto noto come ‘Totocalcio’ nasce nel 1946, ideato dal giornalista di origini triestine Massimo della Pergola. Dopo essere rientrato dalla Svizzera alla fine della seconda Guerra Mondiale, per sfuggire alle leggi razziali, viene assunto dalla Gazzetta dello Sport e si adopera fin da subito per dar vita al proprio progetto. L’idea alla base del concorso è quella di raccogliere parte dei fondi necessari per far ripartire lo sport italiano dopo la guerra; i ricavi, infatti, vengono destinati al CONI, principalmente per ristrutturare le infrastrutture distrutte o danneggiate durante il conflitto.
Il concorso del “Totalizzatore calcistico” (da cui l’acronimo “Totocalcio”) è gestito dalla SISAL (Sport Italia Società a responsabilità limitata), la società fondata nel 1945 dallo stesso Massimo della Pergola in collaborazione con Fabio Jegher e Geo Molo. Ma come è strutturato il primo “Concorso pronostici SISAL”? In maniera molto semplice: la schedina è composta da 12 partite, oltre a due gare aggiuntive di ‘riserva’; i giocatori devono pronosticare l’esito di ciascun incontro scegliendo tra vittoria della squadra in casa (1), pareggio (X) e vittoria della squadra ospite (2). Il primo concorso non riscuote particolare successo ma registra subito un fortunato vincitore, che intasca oltre 400mila lire. In breve tempo, nonostante lo scetticismo iniziale da parte dei vertici del CONI, il Totocalcio diviene estremamente popolare, tant’è che la SISAL passa sotto il controllo statale nel giro di pochi anni. Alla schedina verrà aggiunta una partita e, con il passare del tempo, l’espressione “fare tredici” entra nell’immaginario collettivo quale sinonimo di sorte favorevole, spesso anche inattesa o insperata.
Il passaggio alle scommesse online
Fino alla fine degli anni Novanta, il Totocalcio e gli altri concorsi istituiti dalla SISAL (quali Totogol e Totip) rappresentano l’unico canale per scommettere sullo sport. Nel 1985, ad esempio, il GP degli Stati Uniti diventa il primo evento non calcistico ad essere incluso nella ‘schedina’. Bisognerà però attendere più di un decennio per assistere alla nascita di un vero e proprio canale online relativo alle scommesse sportive.
A fine anni Novanta, l’AAMS - l’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, poi inglobata dall’Agenzia delle Dogane - concede le prime licenze agli allibratori privati. In tal modo, gli scommettitori possono puntare anche su uno o più eventi a propria scelta. Contestualmente, vengono legalizzate le scommesse a distanza (all’epoca per via telefonica o telematica) che, con l’avvento delle piattaforme di betting online diventeranno la principale alternativa a quelle in agenzia. Ad oggi, infatti, le schedine calcio online sono estremamente diffuse grazie a portali con una presenza digitale, con decine di esempi attivi sul mercato italiano. Il passaggio alla dimensione digitale ha favorito l’evoluzione del settore; da un lato, infatti, agli sport di consolidata tradizione di scommesse (il calcio e l’ippica soprattutto) se ne sono affiancati molti altri. Dall’altro, sono mutate le dinamiche di gioco; la formula ‘1X2’ delle schedine del Totocalcio ha lasciato il posto a pronostici più complessi e variegati. Inoltre, sono ormai piuttosto comuni anche le scommesse ‘antepost’, che consistono nel tentativo di pronosticare in anticipo l’esito di una competizione, anziché del singolo evento.
Insomma, i tempi sono cambiati e non c’è da stupirsi se già nel 2016 la Gazzetta dello Sport, pur celebrandone il 70° anniversario, descriveva il Totocalcio come un fenomeno incapace di stare al passo con i tempi e con le moderne dinamiche di fruizione degli eventi sportivi. In effetti, la rigidità del meccanismo di base del concorso poco si adatta ai ritmi frenetici del calcio del nuovo Millennio e, al contempo, non sembra in grado di sfruttare le potenzialità delle tecnologie digitali. Di contro, continua a crescere il mercato del betting online: secondo i dati elaborati dall’AGIMEG, nel 2024 la raccolta è aumentata quasi del 30% rispetto all’anno precedente, confermando come il canale digitale sia in costante espansione.