Strade private a uso pubblico dissestate, comitato scrive al prefetto
L'associazione dei cittadini di Tufolo-Farina contesta la nota del sindaco di Crotone del 16 maggio scorso, con la quale declina l'Ente da ogni responsabilità sulla manutenzione

CROTONE Una richiesta di incontro urgente è stata inoltrata dal comitato di quartiere “Tufolo-Farina” al prefetto di Crotone, Franca Ferraro, per «discutere della sicurezza e manutenzione delle strade urbane ad uso pubblico» nella zona d’interesse e della «mancata volontà dell’Amministrazione Comunale a intervenire o a istituire un tavolo di pianificazione».
Alfonsino Gaetano, in qualità di presidente del Comitato, definisce «gravi criticità» quelle che interessano «numerose strade private a uso pubblico del quartiere Farina, in stato di degrado e abbandono, prive di manutenzione e sicurezza minima per la mobilità dei cittadini».

«Apprendiamo, con profondo sconcerto – fa sapere Gaetano – dalla nota di riscontro a firma del Sindaco di Crotone del 16 maggio scorso, con la quale l’Amministrazione comunale, di fatto, declina formalmente da ogni responsabilità in merito alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle vie, pur riconoscendone implicitamente la funzione pubblica nell’ambito del sistema viario urbano, demandandone la responsabilità ai proprietari privati».
«Una posizione istituzionale di tale portata – commenta la nota –, oltre a non offrire alcuna prospettiva di intervento, solleva gravi interrogativi giuridici e civili: alla luce di questo orientamento, i proprietari, ad oggi ignari di tutto questo, dovrebbero forse chiudere gli accessi e vietare il transito a cittadini, mezzi di soccorso e veicoli pubblici, per evitare “responsabilità dirette” in caso di sinistri causati dall’assenza di manutenzione? È questa la direzione che si vuole intraprendere?».

«La situazione – avverte il presidente del comitato – rischia di sfociare in una paralisi tanto amministrativa quanto sociale. È evidente come un tale approccio rappresenti non solo una rinuncia politica, ma anche un potenziale pregiudizio per la sicurezza collettiva. Il Comitato, che da tempo invoca l’apertura di un tavolo istituzionale per individuare una soluzione progressiva e sostenibile, non chiede interventi immediati, ma una chiara assunzione di responsabilità da parte degli enti preposti e una programmazione concreta degli interventi».
«Nel rispetto delle istituzioni e del ruolo che ella rappresenta – conclude Gaetano – a tutela dell’ordine e sicurezza pubblica, dei diritti dei cittadini richiamando sempre la nostra amata Costituzione, chiediamo di essere ricevuti quanto prima per affrontare con urgenza e serietà questa problematica, che non può più essere rimandata o derubricata a questione privata».