Alfonso Gaetano ha lasciato la presidenza del comitato "Tufolo-Farina"
In una lettera aperta al prefetto spiega le motivazioni: «L'Amministrazione comunale ha palesemente dimostrato di considerare l’organismo cittadino come un avversario politico»

CROTONE Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta al prefetto di Crotone da parte di Alfonso Gaetano in cui annuncia di aver rassegnato le dimissioni da referente del comitato di quartiere.
Eccellenza Prefetto,
mi preme innanzitutto ringraziarLa, a nome mio e dell’intero quartiere Farina, per l’attenzione che ha voluto dedicare alla nostra comunità in occasione dell’incontro riguardante la grave situazione delle strade prive di manutenzione, che espongono quotidianamente i cittadini a rischi per la sicurezza.
Il Vicario, Le avrà certamente riferito l’esito dell’incontro che, nonostante l’atteggiamento di evidente chiusura e incomprensibile provocazione da parte di chi dovrebbe mostrare sensibilità verso le istanze dei cittadini, si è concluso, grazie anche al fermo e autorevole invito della Vostra rappresentante, con l’impegno da parte del Comune ad avviare, nei prossimi giorni, verifiche tecnico-amministrative volte a individuare un percorso risolutivo per il problema esposto.
Mi rivolgo a Lei oggi per spiegare le ragioni che mi hanno portato, alla fine dell’incontro, a rassegnare le mie dimissioni da referente del comitato di quartiere. Non ritengo che questo debba necessariamente rivestire per Lei un interesse diretto, ma sento il dovere morale di chiarire questa scelta per evitare che possano sorgere equivoci o fraintendimenti nei cittadini in merito al ruolo della Prefettura, alla quale va tutta la mia stima e riconoscenza.
Desidero sottolineare come i Vostri uffici e i Vostri funzionari siano stati semplicemente straordinari, e grazie a loro, io e tanti altri cittadini abbiamo sentito concretamente la vicinanza dello Stato alle nostre legittime istanze.
Sono una persona semplice, un operaio non scolarizzato, ma con un profondo rispetto per le Istituzioni, alimentato dalla fiducia nella nostra Costituzione.
Il mio impegno civico non è mai stato dettato da ambizioni politiche personali, come invece insinuato ingiustamente e fuori contesto dal nostro interlocutore durante la riunione, ma nasce da un forte senso di giustizia sociale, e per amore verso la mia città. Troppo spesso, infatti, l’assenza di risposte alle necessità quotidiane porta i cittadini alla disaffezione verso la politica, una disaffezione che si tramuta, a volte, in rabbia nei confronti delle Istituzioni.
Il comitato di quartiere ha rappresentato, in questi anni, un argine a tale rabbia, un luogo in cui raccogliere, elaborare e convogliare le aspettative di chi desidera vivere in un contesto urbano dignitoso, sicuro, moderno.
Perché allora questa mia decisione? Purtroppo, l’amministrazione comunale, ha palesemente dimostrato di considerare l’organismo cittadino come un avversario politico e non come una realtà al servizio del territorio.
“Questo atteggiamento mi ha profondamente ferito e deluso. Ho sempre creduto nel valore di un confronto sano e costruttivo, privo di pregiudizi e orientato unicamente al bene comune. È evidente, alla luce dei fatti incontestabili, che si trattava solo di una mia illusione, ed è per questo che ho scelto di tornare alla mia piccola campagna a respirare aria pulita”.
Ho 52 anni, sono già nonno di uno straordinario bambino che riempie la mia vita di gioia. Quando lo guardo, penso a tutti i bambini del nostro quartiere e mi chiedo: perché non devono avere un parco giochi in cui divertirsi nel loro quartiere? Perché non possono camminare o andare a scuola su strade sicure? Perché devono passare ore in uno scuolabus, a causa di un assetto viario inadeguato?
Queste sono le vere ragioni del mio impegno civico. Non c’è mai stato altro.
Le chiedo, Eccellenza, di accogliere questa mia lettera come un sentito ringraziamento per la Sua attenzione e per la vicinanza dimostrata alla nostra comunità. Al contempo, mi permetto di rinnovarLe l'appello affinché possa continuare a perorare, presso le sedi opportune, le giuste richieste di cittadini che desiderano soltanto vivere con dignità.
Alfonso Gaetano Cittadino