"Affinità" tra gli atti aziendali dell'Asp di Ferrara e quella di Crotone
Entrambi i documenti programmatici sono stati redatti dalla mesima persona: il commissario Monica Calamai. Il problema risiede nella disparità esistente tra i due sistemi sanitari

CROTONE Ci sono molte similitudini tra l’Atto aziendale approvato dalla conferenza provinciale dei sindaci di Crotone su proposta della commissaria dell’Asp, Monica Calamai, e quello approvato per l’Azienda di Ferrara il 27 marzo 2024. Le similitudini si giustificano con il fatto che anche a Ferrara il documento programmatico della sanità è stato redatto da Calamai.
Prima di essere nominata dal commissario dimissionario della sanità calabrese, Roberto Occhiuto, Calamai ha amministrato l’Azienda sanitaria di Ferrara. La mano e la mente sono le stesse, solo che cambiano le situazioni di partenza e di arrivo dei due sistemi sanitari. Ecco perché le similitudini presenti nelle due proposte di Atto aziendale fanno arricciare il naso.

Le differenze sono tante e tali che le due proposte non possono assolutamente essere sovrapposte a partire dal fatto che Ferrara è sede di un corso universitario vero. Quello di Crotone è il solito pennacchio della politica visto che chi è iscritto al biennio non si laurea a Crotone. Lo sanno bene sia a Catanzaro che a Cosenza.
La cosiddetta università di Crotone è un “regalo” fatta dai cosentini. Prima di Crotone, infatti, il biennio ha funzionato a Cosenza e i Catanzaresi non hanno detto una sola parola contro. Appena Cosenza ha avviato la pratica per aprire l’università vera di medicina a Catanzaro è scoppiata la rivolta contro e i catanzaresi hanno parlato di scippo alla loro città. Al tempo dell’istituzione del biennio non è stata detta o scritta una sola sillaba contro.

Parabola significa che, il biennio spacciato come università, non lo è perché nessuno si laurea in medicina e non si tengono lezioni di pratica medica, ma semplicemente si sostengono esami propedeutici. Un pennacchio utilizzato per la propaganda elettorale. In queste ore circola un foglio sulle similitudini che presentano l’Atto aziendale approvato dai sindaci a Crotone e quello presentato a Ferrara:
Il paragrafo mission di Crotone (pagina 3) è identico a quello di Ferrara (pagina 10)”; “allo stesso modo c’è completa sovrapposizione dei principi (pagina 4 contro pagina 11)”; “della partecipazione (pagina 8 contro pagina 15); “della relazione con gli enti (pagina 9 contro pagina 17)”; “degli organi (pagina 11 contro pagina 18)”; “del patrimonio professionale (pagina 17 contro pagina 15)”; “dei dipartimenti (pagina 17 contro pagina 34)”; “della prevenzione (pagina 26 contro pagina 40)”; delle strutture erogative (pagina 20 contro pagina 43)

L’estensore del foglio fa intendere che ci sarebbe da aggiungere anche altro quando si chiede: “Ma le direttive e i bisogni della regione Calabria che fine hanno fatto?”. Ce la dia lei, dottoressa Calamai, una risposta a questo quesito, probabilmente posto da un addetto ai lavori. Ci dica anche perché l’atto aziendale è stato presentato in fretta e furia, come si dice da noi, e in una situazione di campagna elettorale.
Ci dica anche se ci sono similitudini, anche minime, tra la sanità erogata a Ferrara e quella che viene data all’utenza della provincia di Crotone. Se davvero esistono quelle similitudini e le due sanità possono essere sovrapposte, la situazione italiana è, come si dice dalle nostre parti, “muro a muro con il cimitero”.