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CROTONE «Il Soroptimist Club di Crotone - informa una nota - ha segnato un importante traguardo con il progetto "Breaking the wall of silence and complicity", riconosciuto a livello europeo per il suo impatto significativo nella lotta contro la violenza di genere».

«La violenza contro le donne - prosegue la nota - è un problema drammaticamente diffuso, con molte vittime intrappolate nel silenzio e nell'isolamento. Il progetto del Soroptimist Club di Crotone fortemente sostenuto dalla presidente Maria Lucia Cosentino e tutte le socie ha posto l'obiettivo di rompere questo silenzio, incoraggiando le donne a denunciare gli abusi e abbattendo il muro dell'omertà che spesso protegge i loro aguzzini». 

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Maria Lucia Cosentino

L'inaugurazione del progetto, avvenuta il 4 giugno 2025 sul lungomare di Crotone, ha visto la partecipazione di ventisette sindaci, autorità regionali e provinciali, forze dell'ordine, rappresentanti della Chiesa e del Governo, con la presenza del sottosegretario di Stato Wanda Ferro e del questore della città Renato Panvino convinto sostenitore dell’iniziativa. 

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Il qeustore Renato Panvino e il sottosegretario Wanda Ferro

«L'evento - commenta la nota - ha trasmesso un messaggio chiaro di vicinanza e solidarietà, realizzando un incontro diretto tra istituzioni e cittadini. Il progetto ha già mostrato risultati concreti, con un aumento del 25% delle denunce di violenza dal 4 giugno. Questo dato, seppur informale, conferma l'efficacia del progetto e l'impegno del Soroptimist Club di Crotone». 

Da sinistra: Guarascio, Panvino, Ferro, Torriani, Ferraro e Cosentino

«Il riconoscimento europeo - sottolinea la nota - è un motivo di orgoglio per il Soroptimist Club di Crotone, ma anche una grande responsabilità. Il Club continuerà a lavorare con passione e determinazione per diffondere il messaggio, collaborare con le istituzioni e aprirsi a nuovi comuni, perché la lotta alla violenza di genere non può fermarsi. È un esempio di come l'impegno e la passione possano fare la differenza nella lotta contro la violenza di genere, è un modello di riferimento per altri club e organizzazioni che lavorano per la stessa causa».

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