L'arte bianca
L'arte bianca
L'arte bianca
L'arte bianca

CROTONE «Sulle stabilizzazioni dei Tis (Tirocinanti d'inclusione sociale, ndr) basta distorsioni: la lettera è dei lavoratori. E le procedure ex articolo16 non ammettono selezioni mascherate». È quanto scrivono un una nota stampa i dirigenti sindacali Annagiulia Caiazza della Fp Cgil Crotone Ivan Ferraro del Nidil Cgil Calabria.

«In merito alle recenti dichiarazioni del vicesindaco Sandro Cretella e agli articoli apparsi sulla stampa locale – puntualizza Caiazza e Ferraro –, Nidil Cgil Calabria e Fp Cgil Crotone ritengono necessario riportare ordine, verità e trasparenza su una vicenda che sta generando confusione e tensione tra i lavoratori».

«La cosiddetta “Lettera aperta” indirizzata al Consiglio comunale e alla Giunta – sostengono i dirigenti sindacali – non è stata scritta dal sindacato, né suggerita, né pilotata da alcuno. È un documento redatto in piena autonomia dai 33 tirocinanti di inclusione sociale, che hanno espresso legittimamente la loro angoscia per una procedura che prevede 25 stabilizzazioni a fronte di 33 lavoratori in servizio, con 8 persone destinate a rimanere senza una prospettiva certa».

Attribuire alla Cgil la responsabilità di quella lettera significa negare la dignità stessa di chi l’ha sottoscritta e trasformare una richiesta di giustizia sociale in un presunto gioco politico che non ci appartiene.

«Quanto alla presunta “strumentalizzazione” dei lavoratori – prosegue la nota –, respingiamo con fermezza ogni insinuazione. Nidil Cgil e Fp Cgil non hanno mai esercitato alcuna pressione su nessun Tis, né prima né dopo la pubblicazione della lettera. Se qualcuno, successivamente, ha ritenuto di prendere posizioni diverse da quelle espresse nel documento collettivo, ciò non è certamente dipeso da iniziative della Cgil. E se pressioni o sollecitazioni sono arrivate da altri interlocutori istituzionali, non spetta a noi commentarle, ma è evidente che chi oggi accusa non può al tempo stesso sottrarsi alle proprie responsabilità. Lo diciamo con chiarezza, ma senza alcuna volontà polemica: la Cgil non è il problema».

«Sul merito delle procedure di stabilizzazione – evidenziano Caiazza e Ferraro –, siamo costretti a ribadire un punto essenziale che sembra sfuggire al dibattito pubblico. I decreti dirigenziali della Regione Calabria, quelli che riguardano le venticinque assunzioni, chiariscono senza possibilità di interpretazione che il Comune di Crotone ha richiesto un avviamento a selezione ex articolo16 Lgenne 56/87, e che la graduatoria deve essere formata esclusivamente secondo i criteri regionali: requisiti previsti dalla legge, criteri standard del Ddg 7086/2022 e il punteggio aggiuntivo del 60% per chi ha svolto il tirocinio presso lo stesso Ente».

«La procedura non prevede colloqui – sottolinea la nota –, prove selettive, test, valutazioni comparative o margini discrezionali da parte dell’amministrazione. Si tratta di una procedura di idoneità, non di un concorso. Una differenza che in passato, proprio nell’ambito dei Tis del Comune di Crotone, non sempre è stata gestita con la necessaria trasparenza. Non eravamo presenti allora, non avevamo iscritti tra quei lavoratori, non conoscevamo nel dettaglio le dinamiche interne di quelle stabilizzazioni. Ma oggi sì. E oggi diciamo con chiarezza che nessuna prassi utilizzata in passato potrà essere replicata».

«Le regole sono precise – ricorda Cgil –, e l’Amministrazione deve attenersi integralmente al quadro normativo vigente, senza introdurre elementi selettivi che non appartengono all’articolo 16. È bene ricordare, inoltre, che non siamo noi a confondere stabilizzazioni e somministrazione: sono due piani distinti e lo abbiamo sempre affermato. Proprio per questo vigiliamo affinché nessun elemento tipico della somministrazione, come prove selettive o comparazioni discrezionali, venga impropriamente introdotto nelle stabilizzazioni».

«Per questo chiediamo al Comune la massima trasparenza – fa sapere Cgil – nella gestione delle fasi successive, a partire dall’utilizzo della graduatoria che sarà formulata dal Centro per l’Impiego, garantendo il pieno rispetto delle regole e l’assenza di qualunque interferenza o discrezionalità. Mai abbiamo chiesto di utilizzare graduatorie concorsuali in luogo della procedura ex art.16: chi agita questo argomento costruisce un equivoco, non certo imputabile alle organizzazioni sindacali».

«Chiediamo inoltre l’apertura di un confronto – sollecitano Caiazza e Ferraro – con le organizzazioni sindacali e con la Regione Calabria, per individuare soluzioni concrete a tutela dei lavoratori esclusi, che rappresentano oggi la parte più esposta e vulnerabile della vertenza. Il nostro impegno resta immutato: difendere i diritti, vigilare sulla correttezza delle procedure e garantire che nessuno venga lasciato indietro. Senza distorsioni, senza polemiche, senza personalismi. Solo con la forza dei diritti, della trasparenza e della buona politica possiamo garantire un percorso giusto e dignitoso per tutti», conclude Cgil.

In un altro comunicato diffuso nella mattinata, la Rsu di Cgil del Comune di Crotone, nelle persone di Manlio Caiazza, Roberto Scalera e Francesco Scigliano, aveva accusato l'Ente di piazza della Resistenza di scegliere «la precarietà», esprimendo la loro «ferma e decisa condanna per la scelta dell'Amministrazione di ricorrere a un'agenzia interinale per l'assunzione di nuovo personale a tempo determinato, mentre si lascia incompiuta la stabilizzazione dei Tirocinanti di inclusione sociale (Tis)».

«Dopo settimane di pressione e contrattazione – scrivono le Rsu – con i lavoratori interessati e con alcune sigle sindacali tra cui la Nidil Cgil, l'Amministrazione comunale ha deciso di aumentare le risorse fino a garantire la stabilizzazione di 25 Tis, invece delle sole 10 unità inizialmente garantite. Un risultato che rivendichiamo con forza come sindacato. Tuttavia oggi non possiamo accettare che gli ultimi 8 lavoratori rischino di rimanere esclusi. Questa decisione è uno schiaffo alla professionalità e alla dedizione di quei lavoratori che, per anni, hanno garantito con impegno la continuità e la qualità dei servizi comunali, acquisendo esperienza diretta e competenze essenziali».

«La notizia del reclutamento tramite agenzia – stigmatizzano le Rsu – dimostra in modo lampante che le risorse economiche per il personale esistono. Tuttavia, in un’ottica politica incomprensibile, si è preferito indirizzarle verso un modello di somministrazione esterno, temporaneo e costoso, invece di investire sulla stabilità e sulla valorizzazione delle figure interne. Come già sottolineato dalla Nidil Cgil, non possiamo accettare che si crei una "guerra tra poveri" e una competizione al ribasso, mettendo i Tis rimasti esclusi contro nuovi precari, entrambi vittime di una gestione del personale miope e frammentata».

«Il ricorso a contratti interinali – contrattaccano le Rsu – per coprire carenze strutturali è una soluzione tampone, inefficace e precaria, che mina la struttura dell'Ente e privatizza la gestione di un servizio che dovrebbe essere pubblico e stabile. Chiediamo all'Amministrazione di assumersi la piena responsabilità di questa scelta e di invertire immediatamente la rotta. Il ricorso a contratti interinali per coprire carenze strutturali è una soluzione tampone, inefficace e precaria, contraria ad ogni logica di una Pa moderna ed efficiente, che rischia di andare a minare la struttura dell'Ente con la privatizzazione della gestione di un servizio che dovrebbe essere pubblico e stabile».

La priorità assoluta – concludono le Rsu – deve essere la stabilizzazione di tutti i Tis che hanno lavorato per la nostra comunità, garantendo loro la dignità e la prospettiva che meritano.

Aveva scritto nella giornata di domenica 16 novembre scorso in una nota stampa il vicesindaco di Crotone, Sandro Cretella: «Con riferimento al rapporto fra l'imminente somministrazione di 13 unità di personale a tempo determinato presso il Comune di Crotone in esecuzione di specifici progetti e le procedure di stabilizzazione dei Tis, nonostante la piena apertura al confronto, prendiamo atto che più riunioni non sono evidentemente bastate a qualche organizzazione sindacale per fugare una polemica che, periodicamente, viene infondatamente riportata a galla». 

«Se queste organizzazioni avessero ascoltato – bacchetta Cretella – quanto alle stesse a più riprese riferito, avrebbero scoperto che attraverso la somministrazione di lavoro l'ente recluta personale in alcun modo assimilabile ai tirocinanti in via di stabilizzazione (istruttori amministrativi, istruttori tecnici, manutentori e giardinieri specializzati nel caso della somministrazione; operatori esecutori nel caso della stabilizzazione)».

«Se queste organizzazioni – ribadisce il vicesindaco – avessero ascoltato quanto alle stesse a più riprese riferito, avrebbero scoperto che la somministrazione di lavoro è sostenuta attraverso le royalties, utilizzabili esclusivamente per contratti di servizio che prevedano utilizzazione di personale a tempo determinato in esecuzione di specifici progetti, e che invece non possono essere in alcun modo utilizzate per sostenere ordinaria spesa del personale».

Quella stessa ordinaria spesa del personale che è servita, oltre ogni ragionevole sforzo, ad avviare le procedure di stabilizzazione per 25 tirocinanti.

«Se queste organizzazioni – incalza Cretella – avessero ascoltato quanto alle stesse a più riprese riferito, avrebbero scoperto che il notevole incremento della spesa del personale registrato in questi anni ha determinato il raggiungimento della soglia di sostenibilità finanziaria la quale impedisce l'utilizzazione di qualsivoglia risorsa si bilancio per incrementare la spesa del personale dell'ente, ad eccezione del mero turn over dei dipendenti cessati».

«Per questo stesso motivo – sottolinea Cretella –, non è nemmeno pensabile di utilizzare le risorse delle royalties per scorrere le graduatorie concorsuali in essere dell'ente, come qualcuno pure ha infondatamente sostenuto. Evidentemente è più comodo cedere ad un approccio demagogico e di facciata, anziché approfondire le questioni».

«Prendiamo poi atto – replica il vicesindaco – della pervicace "crociata" della Cgil e più in particolare di qualche esponente locale contro le politiche del personale in atto presso il Comune di Crotone. Ci provano da tempo, con incomprensibile acredine, a paralizzare trattative contrattuali, a strumentalizzare la vicenda della delicata procedura di stabilizzazione dei tirocinanti ed in generale a tirare il freno di un treno che, con 185 assunzioni ed oltre 40 procedure di progressione verticale all'attivo, costituisce la più imponente operazione di valorizzazione delle politiche del personale all'interno del Comune di Crotone di sempre».

«Deve ingenerare qualche riflessione – sostiene Cretella – la presa di posizione di 25 tirocinanti presso il Comune resa pubblica attraverso la divulgazione di una nota su una testata locale che qualche giorno fa hanno espressamente smentito di aver sottoscritto, né conferito mandato ad una rappresentante sindacale della Cgil che dalla propria mail ha inoltrato una nota stampa sostenendo che la stessa fosse sottoscritta dai 33 tirocinanti presso il Comune di Crotone. Un atto la cui gravità si commenta da sola».

«L'amministrazione, come sempre – conclude la nota –, rimane aperta al confronto con tutti i lavoratori, con tutti i tirocinanti e con tutte le forze sane che intendano approfondire e contribuire oggettivamente a scelte che vadano nell'esclusivo interesse del miglioramento dell'ente e dei propri lavoratori».




 


 

Dimissioni Voce, stilettata da Tridico: «Un tira e molla stucchevole»