Asp, Cristina e Malena sbattono la porta alla Uil Fpl: «Siamo in Confial»
Hanno reassegnato le dimissioni da segretario aziendale e segretario organizzatore del gruppo aziendale Uil Fpl presso l'Azienda sanitaria provinciale
CROTONE Daniele Cristina, segretario aziendale, e Gianfranco Malena, segretario organizzatore del gruppo aziendale Uil Fpl presso l’Asp di Crotone, comunicano di «aver rassegnato congiuntamente le proprie dimissioni dagli incarichi ricoperti».
«Una scelta non improvvisa – spiegano in una nota –, ma il risultato di una constatazione ormai evidente: non esistono più le condizioni minime per svolgere un’attività sindacale vera, efficace, libera e coerente con i bisogni del personale e del territorio. Sebbene la Uil sia una grande organizzazione nazionale, con ruoli e livelli da rispettare, non è più accettabile il continuo rifiuto di ascolto, confronto e collaborazione verso il Gruppo aziendale, anche quando le richieste riguardavano problemi reali, concreti, che toccano ogni giorno la vita lavorativa dei dipendenti dell’Asp».
«È incomprensibile e inaccettabile – contestano i due dirigenti sindacali – il distacco totale dai territori e l’indifferenza verso lavoratrici e lavoratori che chiedono solo diritti ed equità, ritrovandosi invece soli davanti a ingiustizie e disfunzioni. Un sindacato che lascia soli i lavoratori smette di essere sindacato: diventa una sigla vuota, un’apparenza, un esercizio di potere senza anima né missione».
«Per questo non possiamo non ricordare e rimpiangere – sostengono i due dirigenti dimissionari – il modello sindacale vissuto negli anni in cui la Uil di Crotone era guidata dall’ex segretario generale Fabio Tomaino e dall’ex coordinatore Uil Fpl Roberto Piperis: un modello fatto di presenza costante, attenzione alle persone, capacità di proposta e coraggio di denuncia. Un sindacato che stava nelle corsie, negli uffici, nei reparti: non nei silenzi e nei rinvii».
«Oggi tutto questo sembra svanito – commentano Cristina e Malena –, sostituito da una gestione distante, verticistica e incapace di dare risposte. Di fronte a questo scenario, proseguire sarebbe stato inutile e poco dignitoso per noi, ma soprattutto per i lavoratori che rappresentiamo».
«Ed è proprio alla luce di questa situazione – riportano i due dirigenti – che oggi appaiono ancora più comprensibili le dimissioni della quasi totalità dei dirigenti della Uil di Crotone: l’ex segretario generale Fabio Tomaino, l’ex coordinatore Uil Fpl Roberto Piperis, l’ex segretaria Uil Pensionati Ilenia Lucà, l’ex responsabile del settore ambientale Giovanni Mungari, l’ex dirigente Uil Scuola Fabio Siciliani e i tantissimi lavoratori, ex iscritti e rappresentanti sindacali».
«Un’emorragia di energie e competenze così vasta – avvertono – non può essere liquidata come una coincidenza. È un grido che sale dai luoghi di lavoro, il segnale forte e palpabile di un disagio profondo verso un modello sindacale che ha smesso di ascoltare, di capire, di esserci. È la voce di chi non si arrende, di chi rifiuta l’indifferenza e cerca un posto in cui sentirsi parte di qualcosa, in cui sapere che il proprio valore conta davvero. Ed è per questo che sempre più persone scelgono un progetto diverso: autonomo, innovativo, vicino alla gente, radicato nei territori, capace di restituire dignità e forza alla partecipazione».
«Un progetto che oggi vive nella Confial – sostengono ancora Cristina e Malena –, dove tanti hanno ritrovato ciò che altrove era andato perduto: ascolto, rispetto, comunità, speranza. E soprattutto una cosa semplice e potentissima: un futuro che finalmente parla anche di loro», conclude la nota.

