La "seconda vita" di Nico Oliverio: capo di gabinetto alla Regione Umbria
L'ex parlamentare dem è stato nominato dalla presidente della giunta regionale, Stefania Proietti, ed è già al lavoro dallo scorso 3 luglio

PERUGIA Dallo scorso 3 luglio l'ex parlamentare Pd Nicodemo Nazzareno Oliverio è il nuovo capo di gabinetto della presidente della Regione Umbria Stefania Proietti. Nel decreto di nomina, vengono a lui «attribuite competenze di supporto all’esercizio delle funzioni di direzione politica della presidente stessa – è scritto nel decreto – e di raccordo con l’amministrazione, senza interferenza con le attività amministrative di competenza delle strutture regionali».
Secondo quanto previsto sempre nel decreto, il mandato di Oliverio terminerà con la fine della legislatura e gli sarà riconosciuto un compenso di 95mila euro lordi all’anno.
All'ex parlamentare spetterà quindi «coadiuvare e supportare la presidente – prosegue il decreto di nomina – nell’esercizio delle funzioni di indirizzo e controllo politico-amministrativo e, nel rispetto del principio di distinzione tra le funzioni di indirizzo e controllo e quelle di attuazione e gestione, assicurare il raccordo tra l’Ufficio di gabinetto e le strutture regionali di amministrazione attiva, anche al fine di verificare l’attuazione del programma di legislatura, assistere la presidente per l’efficace e funzionale definizione degli obiettivi dell’Amministrazione regionale, l’elaborazione delle politiche pubbliche, la valutazione della loro attuazione e la connessa attività di comunicazione ed esercitare ogni altra funzione che la presidente gli delega».
Nicodemo Oliverio è originario di Cirò, ha 69 anni, ed è padre di cinque figli. Oliverio fin da giovane vive nella Capitale, mantendendo uno stretto rapporto col territorio calabro negli anni che gli hanno garantito candidature e seggio parlamentare negli anni. Si è formato in Scienze politiche all’Università «La Sapienza» di Roma, dove ha avuto come relatore Aldo Moro. Dopo esperienze da dirigente, è entrato in politica con la Dc. È passato poi al Partito popolare, alla Margherita e infine al Pd, di cui è stato deputato per oltre dieci anni, dal 2005 al 2018.
Durante la sua attività parlamentare ha seguito da vicino l’agricoltura e lo sviluppo locale, con particolare attenzione alla Calabria. Per i dem è stato anche capogruppo in Commissione Agricoltura. Nel decreto si parla di «complessiva esperienza lavorativa e politica maturata» nonché di «significative funzioni esercitate».