L'arte bianca
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È uscito in edicola lo scorso 21 giugno il numero 41 dell’albo speciale annuale di Tex, dal titolo “Ben il bugiardo”: un’avventura che porta la firma di Pasquale Ruju per soggetto e sceneggiatura, mentre disegni e copertina recano lo stile inconfondibile di Stefano Biglia. A pubblicarlo, come sempre, è Sergio Bonelli Editore.
È più importante Omero o Achille non solo nella storia della letteratura, ma in generale, per il sistema di valori della società umana? È bizzarro che un simile interrogativo possa trovare spazio in un angolo dedicato al fumetto. Eppure di eroismo, valori cavallereschi e altruismo i fumetti della Bonelli hanno sempre parlato ai loro lettori. La novità del caso ruota intorno al binomio piuttosto antinomico uomo d’azione / uomo di penna. Chi non vorrebbe essere, almeno per una volta, Achille o Tex? Tuttavia, molte volte, l’abitudinario e timido narratore / poeta non solo tramanda alla memoria le azioni degli eroi, ma ne comunica la magia e diffonde il senso di emulazione tra i suoi simili. 

Nella storia dell’albo speciale, veramente orchestrata in modo ineccepibile dallo sceneggiatore Ruju, Ben, un eterno ragazzo, come tutti quelli che si nutrono di “fole”, coltiva ingenuamente i suoi sogni di forza e intraprendenza, spacciandosi, addirittura, per amico di Tex. Ritrovatosi in un guaio molto più grande delle sue possibilità affabulatorie, verrà soccorso proprio dall’impavido ranger e ne diverrà reamente amico. Il tutto non secondo lo schema prevedibile del mollaccione che, improvvisamente quanto irrealisticamente, messo alle strette, sfodera la grinta da giustiziere della notte, ma seguendo un percorso che è profondamente in linea con il suo modo di essere e che gli permetterà di scoprire il suo più profondo talento e in un certo senso restituire il favore a Tex: non lo salva ma contribuirà in un certo senso alla sua “immortalità”. La storia è molto densa e appassionante perché i valori dell’amicizia, dell’accettazione e del rispetto di sé stessi vengono proposti in forme inusitate. Il finale che prevede la vittoria di una persona comune ma non qualunque, perché il dono della creatività è sacro e raro, incontrerà l’approvazione di molti nerd o aspiranti tali ma soprattutto di tutti quelli che amano le storie memorabili e che lasciano il segno. 

Il formato maxi del Texone permette di apprezzare pienamente i disegni veramente espressivi di Biglia; le scene nelle cavità sotterranee e di azione in senso lato vengono profilate da chiaroscuri che rendono bene la drammaticità di alcune sequenze e segmenti narrativi; i primi piani molto curati raccontano egregiamente stati d’animo e personalità delle varie figure. Per certi versi risulta divertente il confronto tra il bandito Gato, ottuso e violento come da copione, con il candido ma disperatamente risoluto Ben: la mimica facciale dei due è veramente esilarante.      
In copertina i tre protagonisti della storia Tex, Carson e Ben grandeggiano e sovrastano i loro nemici in attesa della resa dei conti finale.

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