Via dello schifo e del fallimento sociale: discarica a cielo aperto a Crotone
Continuano a proliferare i sacchetti d'immondinzia e gli ingombranti a borso strada nel quartiere Sant'Antonio di Crotone: chi e cosa si aspetta a intervenire?

CROTONE Qualcuno tra istituzioni e Forze dell'ordine intervenga e lo faccia con una certa tempestività perché la situazione in via del Gesù è sfuggita di mano, oltre che a livello igienico-sanitario, anche per degrado sociale.
Cumuli e ancora cumuli, infatti, giacciono da settimane sulla centralissima via situata nel quartiere popolare di Sant'Antonio a Crotone. Cumuli sempre di più ingrossati da una coltre di cittadini sciatti e maleducati che lievitano anche loro, di giorno in giorno, con l'espandersi dell'immondizia.
La domanda è: com'è possibile far finta di niente e depositare il proprio sacchetto dell'immondizia a bordo strada trasformandola così in una discarica? Sono episodi che non accadono più nemmeno in certe zone remote del mondo più sottosviluppato, dove la propria terra e l'ambiente sono tesori da custodire!

La situazione era stata già segnalata lo scorso 17 luglio dalle colonne di questo giornale, ma nulla è è cambiato in zona, se non il peggiorare del caso limite. È infatti aumentato, sia il perimetro, che dunque il volume dei sacchetti di Rsu e Raee abbandonati a bordo strada in quella che è diventata una vera e propria discarica a cielo aperto. Ad occuparsene era stato anche il “solito” e indefesso consigliere comunale di Consenso, Enrico Pedace. Ma nulla si è mosso.
Il caldo, intanto, alimenta «il rischio di rilascio diossina e percolato - veniva segnalato circa due mesi fa -, rendendo la situazione assai pericolosa per l'incolumità della popolazione residente e di transito nella zona dove insistono molte attività commerciali e officine di riparazione. Inutile sottolineare che, in un contesto simile, prolifera la presenza di insetti e ratti».

Cosa si aspetta a intervenire? È forse il caso di installare nella zona in questione dei dispositivi di videosorveglianza come già fatto in altre aree “calde” della città?