"Caos calmo" tra i candidati alla Regione Calabria Occhiuto e Tridico
Confronto televisivo su SkyTg24 condotto da Giovanna Pancheri. Le posizioni completamente diverse su sanità, lavoro, Ponte sullo Stretto, reddito di dignità e di merito

CATANZARO Un confronto dai toni abbastanza pacati, con qualche scintilla, soprattutto sui temi della giustizia, in particolare sull'avviso di garanzia al presidente Occhiuto, e le posizioni completamente diverse su sanità, lavoro, Ponte sullo Stretto, reddito di dignità e reddito di merito. È questo il quadro venuto fuori dal confronto televisivo, su SkyTg24, andato in onda oggi e condotto da Giovanna Pancheri.
Protagonisti i candidati alla presidenza della Regione Calabria, Roberto Occhiuto (per il centrodestra) e Pasquale Tridico (campo progressista). Assente il terzo candidato alle elezioni in programma domenica e lunedì prossimi, Francesco Toscano, che corre con la lista Democrazia Sovrana e Popolare. La campagna elettorale dei candidati volge al termine e, soprattutto nelle ultime settimane, non sono mancati gli appelli al voto in una regione che da alcune tornate certamente non brilla per affluenza ai seggi. Nelle ultime regionali, ottobre 2021, è stato registrato uno dei dati più bassi della storia, 44,37%.
ROBERTO OCCHIUTO Il fine vita "è una materia su cui è giusto che intervenga intanto il Parlamento nazionale, io ho un'opinione un po' più liberale rispetto a quelle del mio schieramento, ho rispetto di quello che si deciderà in Consiglio regionale senza vincoli di mandato. Credo che nelle questioni che riguardano la vita e la morte delle persone le istituzioni e la politica debbano entrare il meno possibile", aggiunge. Quanto al tema sanità, "purtroppo non funziona in tutto il paese, in Calabria ancora di meno perché partivamo da meno mille", ma "abbiamo creato le condizioni per uscire dal commissariamento. Tridico non conosce la storia e neppure il presente della Calabria, e cita come ospedali chiusi strutture che ho riaperto come Praia e Cariati, che io ho messo faticando moltissimo nella rete ospedaliera - ricorda Occhiuto - ho assunto 5mila persone oltre a 400 medici cubani, ho avviato e sto concludendo ospedali su cui avevano messo 25 prime pietre ma non erano stati costruiti". Il presidente uscente ribadisce che preferisce "non reddito di dignità ma reddito di merito: 500 euro a ogni diplomato che rimane a studiare in Calabria purchè mantenga la media del 27, un reddito di merito che faccia rimanere in Calabria i giovani calabresi".
"Noi ci candidiamo a risolvere i problemi dei calabresi, trovo un po' disonesto che si voglia rubare qualche voto spostando l'attenzione su questioni che nulla hanno a che fare con la Calabria" come Gaza e la Palestina, sottolinea Occhiuto. Quella di Gaza è "grande tragedia umanitaria" e c'è una reazione oramai "sproporzionata" di Israele, ma "riconoscere lo Stato palestinese non è una cosa che ha senso a livello comunale e regionale. Se può servire a dimostrare la solidarietà di una regione dico che la mia regione dopo il 7 ottobre riunirà il Consiglio regionale e sarà disponibile a votare un documento che invita a riconoscere lo Stato di Palestina a condizione che siano esclusi i terroristi di Hamas e vengano liberati gli ostaggi". Si tratta della stessa "posizione del governo nazionale, di grande equilibrio e onestà", rimarca. Quanto al Ponte sullo Stretto di Messina, "io l'ho già attraversato" perché "l'ho utilizzato come attrattore di altri investimenti, per trent'anni avevano investito un solo miliardo sulla 106 definita la strada della morte, in questi ultimi anni sono stati stanziati 3,8 miliardi" che non sono solo "risorse programmate, ma sono già gare e cantieri aperti", più altri "900 milioni per l'autostrada" e altre risorse ancora. "Il Ponte sullo Stretto è già diventato attrattore di altre opere strutturali, come avvenne con l'autostrada del Sole. In Calabria in questi anni sono stati stanziati 6-7 miliardi per le infrastrutture, non era mai successo, perché ho utilizzato l'argomento del Ponte per dire al governo e al ministro Salvini che sarebbe stato ridicolo dare il Ponte se prima i calabresi non avessero visto un impegno sulle altre infrastrutture", precisa. "Sono orgoglioso di aver governato una regione molto solidale che ha sempre accolto i migranti. L'accoglienza puo' essere forma di sviluppo dei territori. Certi lavori gli italiani e neppure i calabresi non vogliono più farli. Così dopo Cutro abbiamo fatto un bando con l'Ance per permettere ai migranti di lavorare nel settore edilizia, dove non si trovano più operai. Certo l'immigrazione va controllata, bisogna convincere l'Europa a fare investimenti nei paesi della sponda Sud del Mediterraneo, perché chi scappa da fame e guerre continuerà a scappare", rivendica. "Io sto facendo una campagna onesta, dico che non ho avuto la bacchetta magica, ma in questi quattro anni ho risolto molti più problemi che negli ultimi quarant'anni: ho fatto riforme che la Calabria mai aveva visto", dice ancora. E "sull'autonomia" dopo la Consulta c'è una "pietra tombale fino a quando non verranno prima definiti e finanziati i fabbisogno e i diritti sociali e civili dei cittadini e fino a quando non funzionerà la perequazione".
"Sono l'esponente che più di altri ha frenato fino a che non si definissero i Lep. Ho portato Forza Italia a frenare - ricorda ancora - tanto che non sono state fatte le intese sulle materie non Lep: mi assumo il merito di avere frenato perché prima dell'autonomia vengono i diritti dei cittadini che devono valere a Crotone" come altrove.
PASQUALE TRIDICO "Il lavoro è uno dei grandi problemi della Calabria. Negli ultimi 10 anni sono andati via il 65% dei laureati. Abbiamo il tasso di occupazione più basso in Europa, il 48%, la media europea è il 75%. Abbiamo il tasso di povertà più alto in Europa, un calabrese su due è a rischio di povertà. Abbiamo una drammatica situazione dal punto di vista sociale. Per questo abbiamo l'idea di lanciare un grande piano di reclutamento pubblico, 3.000 operatori per la cultura e 7.000 operatori per l'ambiente. Devono valorizzare quella che è la cultura in Calabria, non solo a Capodanno, ma tutto l'anno. E gli operatori per l'ambiente servono a valorizzare le risorse naturali, e a fare il contrasto agli incendi che imperversano tutta l'estate", spiega. Tridico ha rilanciato il reddito dignità, una "misura di 500 euro per i cosiddetti occupabili, persone di 55, 58 che saranno incluse in progetto inclusione". Sul fronte sanità, Tridico osserva che "durante i quattro anni di Occhiuto i soldi verso le regioni del Nord sono aumentati di 63 milioni. Scopelliti, con Occhiuto complice, ha chiuso 18 ospedali. I calabresi sono molto arrabbiati di questa cosa. Gli ospedali sono promessi, non sono costruiti, vedranno forse le fondamenta nel 2027, quello di Palmi o quello di Vibo. A Sibari hanno messo un cubo vuoto. Io spero che si possa avanzare nei lavori, ma anche lì vanno messi almeno 3000 medici e infermieri al più presto possibile. Un grande piano di reclutamento. Questo faro' se saro' eletto presidente". "Sto girando la Calabria in lungo e in largo e mancano ponti, strade, paesi isolati come la strada che va dalla Sila alla costa ionica che ha visto quattro anni fa un'interruzione di ponte". Piuttosto che il Ponte sullo Stretto di Messina, "quello che ho intenzione di fare è collegare Reggio Calabria con Bari e Napoli, federare il Mezzogiorno con i trasporti per far partire lo sviluppo del Sud nel Sud, dove abbiamo le aree interne completamente isolate". Per il capitolo giustizia, "se fossi rinviato a giudizio sicuramente mi dimetterei. Penso che questo sia un atto di rispetto nei confronti dei calabresi. Parlo appunto di rinvio a giudizio, perché la serenità di un politico potrebbe essere fortemente turbata, nonostante sia solo la condanna a certificare la colpevolezza di qualsiasi individuo", dice ancora Tridico.
"È una questione di serenità - aggiunge - noi contestiamo a Occhiuto non il fatto che si doveva dimettere per aver ricevuto l'avviso di garanzia, ma che si sia dimesso per ricandidarsi. In questo modo lui dà uno schiaffo alla magistratura. Questo è gravissimo. Questo è il punto che io gli contesto". Poi esplicita di voler fare intese "con le procure, così come ho fatto quando sono stato in Inps, gestendo 400 miliardi. Purtroppo, finchè vediamo la Lega al governo con la destra, con Forza Italia, con Occhiuto, il progetto dell'autonomia differenziata rimane ancora vivo e quindi siamo molto preoccupati. Per adesso abbiamo fermato questa autonomia che vuol dire ancora allargare di più i divari tra nord e sud, tra la Calabria e il resto d'Italia", la posizione di Tridico sull'autonomia. "Abbiamo una spesa sanitaria verso le regioni del Nord di 300 milioni di euro e continuiamo a far arricchire con le tasse dei calabresi le regioni del nord che sono sostenute dai leghisti. Noi abbiamo leghisti che vanno a cercare i voti con Occhiuto in Calabria. Io non so quali interessi rappresentano. L'autonomia differenziata è stata approvata da Occhiuto in Conferenza Stato regioni e questo è gravissimo dal mio punto di vista. E lo dico da calabrese. Vedere un candidato presidente che dice sì, abbiamo bisogno di meno risorse perché così diventiamo più competitivi, mi fa impazzire. Io voglio federare il mezzogiorno per essere più forte nell'Italia, per avere un'Italia unita e non spaccare la Calabria dal resto d'Italia", aggiunge. "L'immigrazione è una risorsa e i cittadini calabresiche rappresenta una pagina nera per la storia della Repubblica italiana. Abbiamo avuto esempi di grande integrazione, seguendo quello che oggi è noto come il modello di Mimmo Lucano. Sono esempi virtuosi su questo noi faremo una legge speciale", promette il candidato del centrosinistra. Esprimendo poi "grande solidarietà e preoccupazione per gli amici, ragazzi, giornalisti, ma anche deputati nelle imbarcazioni della Flotilla ora in mano alle forze israeliane, Tridico ribadisce che "riconosceremo lo Stato di Palestina, come è successo anche in altre regioni d'Italia nel momento in cui saremo eletti presidenti alla guida della regione Calabria, perché è un atto di dovere morale, un segnale politico, soprattutto in questa situazione così grave, così grave dal punto di vista umanitario". La parola, ora, passa agli elettori. Si vota domenica 5 ottobre dalle ore 7 alle 23 e lunedì 6 ottobre dalle 7 alle 15. Subito dopo, lo spoglio. (AGI)