L'arte bianca
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CROTONE «Egregio dirigente, le scriviamo in qualità di genitori dei bambini e ragazzi di età compresa tra i 6 e i 13 anni, frequentanti i corsi di pallacanestro giovanile presso la società Jonica Basket aggiudicataria dell’Avviso pubblico emanato dalla Provincia di Crotone finalizzato alla concessione delle palestre di proprietà dell’Ente per l’anno scolastico 2025/2026». 

È questo l'incipit della lettera che ben 61 genitori di piccoli atleti della “Jonica basket” di Crotone hanno rivolto a Girolamo Arcuri, dirigente dell’Istituto scolastico Ipsia "Barlacchi”. La società sportiva dilettentistica si è vista negare l'utilizzo della struttura nonostante l'assegnazione avvenuta attraverso avviso pubblico da parte della Provincia di Crotone.

«L’avviso – riferiscono i genitori nella missiva – prevedeva la disponibilità per la suddetta concessione in utilizzo anche l’Istituto scolastico “Ipsia "Barlacchi” di Crotone secondo le disponibilità che lo stesso aveva dato dalle ore 19 alle 21. Con provvedimento numero 17044 del 16ottobre 2025, è stato così comunicato alla Jonica Basket l’avvenuta aggiudicazione della palestra annessa all’Istituto “Ipsia – Barlacchi”».

Con la presente, scrivono adesso i genitori, «intendiamo manifestare la nostra profonda indignazione e contrarietà in merito alla posizione assunta da lei come dirigente e dal Consiglio di Istituto di negare la concessione della palestra alla associazione sportiva Jonica Basket anche per l’anno scolastico 2025/2026 nonostante sia aggiudicataria ufficiale».

«Tale scelta – contesta la missiva –, oltre a essere ingiustificata e penalizzante per l’intera comunità, determina un grave danno educativo e sociale a carico dei nostri figli, i quali si vedono privati della possibilità di praticare attività sportiva in un contesto sicuro, controllato e di comprovato valore formativo. Ricordiamo che il gruppo Under 13 era ed è regolarmente iscritto al Campionato Regionale di Basket, rappresentando con orgoglio la città di Crotone e contribuendo alla promozione dello sport tra i più giovani».

«Non comprendiamo – incalzano ancora i genitori – come un’istituzione scolastica pubblica, che per sua natura dovrebbe favorire l’inclusione, la crescita e la partecipazione giovanile, possa deliberare un provvedimento che nega l’accesso a un bene pubblico, una palestra di proprietà provinciale, destinato anche alla collettività, in orari extrascolastici e senza alcuna interferenza con le attività didattiche».

«Le ricordiamo che il ruolo del dirigente scolastico e del Consiglio di istituto, in tale ambito – sottolineano i genitori –, è consultivo e collaborativo, limitato alla segnalazione di eventuali esigenze scolastiche o criticità di sicurezza e funzionamento. Pertanto, la deliberazione del Consiglio di istituto non può precludere l’esercizio delle competenze provinciali in materia di concessione in uso degli impianti sportivi a terzi, salvo che ricorrano motivate e documentate esigenze didattiche», conclude la missiva.

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