L'arte bianca
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CROTONE Il grande comico napoletano Antonio De Curtis, in arte Totò, avrebbe detto che a Crotone ci sono “ladri onesti”. Ladri, insomma, che si accontentano di rubare due palle dell’albero di Natale fatto montare in piazza Pitagora dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Voce. 

L’autore del furto, quindi, non si è nascosto e ha fatto tutto alla luce del sole. Un comportamento totalmente diverso da un suo collega che, qualche anno fa, ha rubato il bambinello che era stato messo ina una stalla natalizia allestita nell’aiuola di piazza Pitagora, proprio nella stessa area dove ora è stato allocato l’albero attenzionato dal ladro di palle natalizie. 

I due furti, probabilmente, sono rappresentativi di una incultura che non ha rispetto nemmeno per il Natale e per il Divino, ma che potrebbe anche essere la misura di una povertà sempre più difficile da sopportare. Le polemiche scoppiate sui social per il furto delle due palle natalizie sono anche indice di una popolazione che presta attenzioni soprattutto alle questioni effimere. 

I grandi temi che interessano il futuro vero di questa città non hanno attenzione. Si parla delle palle natalizie rubate da un “ladro onesto” e si mostra scarsa attenzione alle indagini giornalistiche e non solo, che relegano la città e l’intero territorio agli ultimi posti in Europa per qualità della vita. Si discute poco dei giovani plurilaureati con professionalità altissime che sono costretti ad emigrare altrove. Vanno via e il territorio diventa sempre più povero.  

Questa città sta avendo un decremento demografico impressionante. Se non si trova un rimedio è destinata a diventare un piccolo centro da dove fuggire per mancanza di prospettive. Dopo la dismissione delle grandi fabbriche non c’è stato un solo politico o partito che ha proposto un nuovo modello di sviluppo. Tutti, compreso gli attuali amministratori, hanno pensato ai voti organizzando sagre, concerti e alla realizzazione di opere pubbliche che sono diventate e diventeranno cattedrali nel deserto. 

Se non si trova una soluzione al problema dello sviluppo con un progetto serio sui settori da investire i nostri giovani, dotati di menti eccelse, continueranno a fuggire nonostante sia molto elevata la voglia di restare. Pensando alla storia di Crotone devo dire che a proposito dei “ladri onesti” qualche miglioramento c’è stato. 

Sicuramente chi legge conosce lo scrittore latino Petronio, nato nel 27 d.C. Nella sua opera più nota, il Satyricon, Petronio parla anche di Crotone. Di questa città dice che 2.000 anni fa era abitata da prostitute e cacciatori di dote. 

La scena del Satyricon di Federico Fellini ambientata a Crotone

In questa città, infatti, non si celebrano gli studi letterari, l’eloquenza non ha importanza, la frugalità ed i costumi morigerati non portano in compenso alcuna lode, anzi sappiate che tutti gli uomini che vedrete in questa città sono divisi in due categorie. Infatti sono imbrogliati o imbrogliano (Satyricon, 116 – L’arrivo a Crotone)

In 2.000 anni è stato fatto un bel passo avanti perché i ladri che conquistano le cronache sono quelli che rubano due palle dell’albero di Natale. Si intuisce, comunque, che potrebbero esserci altri ladri e non parlo della criminalità organizzata, che è ben presente. Mi riferisco a presunti comitati di affari che lucrano sulla pelle anche dei “ladri onesti” che sottraggono due palle all’albero di Natale e il Bambinello nella stalla.

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