Cassazione Ikaros, Verri: «Pene draconiane dovranno essere ridimensionate»
Il legale del collegio difensivo commenta gli esiti della sentenza: «Nessun migrante si è mai trattenuto in Italia per effetto delle condotte degli avvocati»

CROTONE «Nel processo Ikaros, ieri sera alle 10 la Cassazione ha deciso e annullato senza rinvio tutte le condanne per il reato di favoreggiamento della permanenza illegale di cittadini stranieri in Italia inflitte, fra gli altri, a quattro avvocati». È quanto riferisce l'avvocato Francesco Verri del doro di Crotone in merito alla sentenza della Corte di Cassazione su procedimento “Ikaros” in cui ha fatto parte delle collegio difensivo.
«La Corte ha trasmesso gli atti ad altra sezione della Corte d’Appello di Catanzaro - si legge nel commento - per un nuovo giudizio sulle sanzioni residue da applicare per il tentativo (ma su questo aspetto occorrerà attendere la motivazione che potrebbe riservare sorprese) e per gli altri reati. Le pene draconiane inflitte dal Tribunale di Crotone dovranno essere grandemente ridimensionate: se la Cassazione ieri non avesse annullato, per i quattro avvocati oggi si sarebbero aperte le porte del carcere. Ma questo non succederà più».
«Prima d’ora, è sfuggito a tutti i giudici che si sono occupati del caso - fa notare il legale - una circostanza elementare sulla quale abbiamo insistito per anni e ancora ieri per ore: nessun migrante si è mai trattenuto in Italia per effetto delle condotte degli avvocati. Di conseguenza non avrebbe mai potuto essere contestata e ritenuta punibile la “permanenza” illegale degli stranieri. Tuttavia, l’incubo è finito solo ieri sera tardi».
«Il processo - ricorda Verri - è contraddittorio e ascolto. Se manca l’ascolto, la disponibilità a prendere in seria considerazione le ragioni altrui, il contraddittorio è un esercizio di stile, un’illusione. Non serve a niente. E il rischio di sconvolgere ingiustamente la vita delle persone diventa altissimo perché le soluzioni unilaterali hanno enormi probabilità di essere sbagliate».
«La Cassazione ieri ha ascoltato me e gli ottimi colleghi di Crotone - conclude il legale - con cui ho affrontato questo lungo processo e gli altri eccellenti avvocati che abbiamo coinvolto nella causa davanti alla Corte: Vittorio Manes, Valerio Spigarelli, Giandomenico Caiazza, Giuseppe Bellomo. Ha ascoltato, deciso e fatto “ritornare al futuro” quattro avvocati. Quattro donne e uomini».